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Persistenza dotto arterioso nel cane, quali cure?

Richiesta di consulto veterinario
Al mio pinscher di due anni dopo un ecografia é stato diagnosticato questo problema :una mancata chiusura del dotto arterioso subito dopo la nascita che consente un continuo flusso di sangue tra aorta e arteria polmonare. Vorrei sapere quale potrebbe essere la soluzione, grazie.

persistenza dotto arterioso cane

 

Tipo di consulto Veterinario Generale
Tipo di problema Soffio cardiaco e dotto arterioso pervio cane

 

Risponde il dottor Fabio Maria Aleandri, Medico Veterinario e direttore sanitario del Centro Veterinario Aleandri, con sede in Roma. Per contatti diretti mail [email protected] www.ambvetaleandri.eu

 La persistenza del dotto arterioso è una patologia congenita del cuore e consiste nella persistenza del collegamento esistente durante la vita embrionale tra arteria polmonare e aorta discendente. In condizioni normali durante la vita embrionale questo collegamento fa si che solo una piccola parte del sangue venoso vada al polmone, questo perché, ovviamente, non c’è respirazione. Alla nascita questo dotto si chiude. In qualche soggetto purtroppo rimane pervio facendo si che una parte del sangue venoso invece di andare nei polmoni per l’ossigenazione prenda la via del circolo arterioso. Questo comporta una minore ossigenazione del sangue arterioso e, nel tempo, la comparsa di anomali nella distribuzione delle pressioni intracardiache con conseguente aggravamento della sintomatologia fino ad un esito fatale.

All’inizio i sintomi posso essere scarsi, soprattutto si osserva affaticabilità e ritardo nell’accrescimento. Nei casi più gravi si può osservare tosse, difficolta respiratorie e intolleranza all’esercizio fisico. Sempre presente un tipico soffio continuo denominato a “macchina a vapore” perché simile allo sbuffo di una locomotiva a vapore, di forte intensità localizzato sotto l’ascella sinistra. La diagnosi è ecografica. La terapia è esclusivamente chirurgica e può essere effettuata sia in maniera invasiva (mediante apertura del torace) sia in maniera micro invasiva mediante l’impianto di un dispositivo (Amplatzer) che occlude il dotto. L’introduzione di questo dispositivo avviene tramite cateterismo dell’arteria femorale in radioscopia.

La prognosi è variabile. La sopravvivenza senza chirurgia non è elevata, statisticamente circa il 64% dei cane affetti muore , senza chirurgia, nell’arco del primo anno di vita. Tuttavia altri, con forme meno gravi hanno un periodo di sopravvivenza più lungo, ma raramente andiamo oltre qualche anno di vita. La chirurgia quindi è risolutiva e va fatta il prima possibile.  Dott. Fabio Maria Aleandri Medico Veterinario

 

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Foto: Thinkstock

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