Le lucciole? Sfortunatamente sono insetti in pericolo. Ma stanno conquistando la giusta attenzione e, di conseguenza, diventando fulcro di campagne di salvataggio.
Impegno per salvare questi insetti
Nonostante la loro bellezza e particolarità, le lucciole non rientrano tra gli insetti più studiati. Eppure, sono tra quelli più minacciati dalla perdita di habitat e dall’inquinamento. In Italia esiste un progetto, chiamato LUCE, che si occupa di studiare e quindi tutelare questi insetti. Chi ha avuto modo di osservarli da vicino, soprattutto nelle sere d’estate, lo ricorderà per tutta la vita. Si crea un’atmosfera davvero magica quando questi piccoli insetti, con il loro volo intermittente, illuminano gli spazi.
L’occhio umano li percepisce infatti come minuscoli puntini di luce, che si accendono spesso vicino alle sponde di stagni, sul bordo dei sentieri e tra l’erba. Potremmo considerarle, romanticamente, delle stelle della terra. Purtroppo, però, la loro presenza sta man mano scomparendo, senza che se ne parli molto. Forse perché, in effetti, non si sa poi così tanto su di loro. Lo ripetiamo: il progetto italiano LUCE, acronimo di Lighting up the Understudied but Charismatic fireflies of Europe, si occupa proprio di loro e della loro tutela.
Il progetto è coordinato dal biologo Emiliano Mori del CNR, in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e altri partner provenienti da tutta Europa. È nato grazie al programma europeo TETTRIs (Transforming European Taxonomy through Training, Research and Innovation) e si sta impegnando per informare, studiare e proteggere le lucciole.
Quello che per noi è uno spettacolo grandioso è, in realtà, un linguaggio basato sulla bioluminescenza. Tecnicamente si tratta del frutto di una reazione chimica tra la luciferina (una proteina) e la luciferasi (un enzima), che consente agli insetti di produrre luce all’interno del proprio corpo, senza generare calore.
Tutto ciò che non sappiamo delle lucciole
Un linguaggio che ha richiesto milioni di anni di evoluzione per svilupparsi e perfezionarsi. Alcune specie di lucciole utilizzano questo codice visivo per comunicare tra loro e accoppiarsi. Altre lo impiegano addirittura per attirare e catturare lucciole di specie diverse, e mangiarle. Oppure per difendersi.
Insomma, la luce prodotta da questi insetti ha sempre una funzione. Spesso ignoriamo, inoltre, che le lucciole siano abili e inaspettate predatrici. Ricordiamo che si tratta di coleotteri appartenenti alla famiglia delle Lampyridae, con comportamenti e caratteristiche morfologiche diversi da specie a specie. Sapevate che in molte specie a volare sono solo i maschi, mentre le femmine (con un aspetto più simile a quello larvale) rimangono a terra?
Tra l’altro, le larve luminescenti di questa famiglia di insetti predano con facilità chiocciole e lumache, iniettando loro un fluido paralizzante attraverso la bocca. Ed è una fase, questa, che può durare fino a tre anni. La fase adulta, quella in cui diventano insetti luminosi, dura invece da pochi giorni a poche settimane.