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Infezione fa strage di antilopi Saiga

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Una brutta infezione fa strage di antilopi saiga nella regione di Astana, nel Kazakhstan, con una grande concentrazione di tali specie: le prime stime parlano di circa 3mila esemplari di antilopi uccise da un’infezione batterica denominata pasteurellosi. La misteriosa moria avrebbe iniziato a manifestarsi dal 20 maggio scorso ma sarebbe stato reso solo in questi giorni da vice presidente del comitato di ispezione agraria ed industriale, Ahmetzhan Sultanov.

La pasteurellosi è una malattia intestinale che presenta una mortalità dal 10% al 75%: è una malattia sostenuta da Pasteurella multocida, batterio Gram, asporigeno ed immobile, appartenente alla famiglia Pasteurellaceae. Si tratta di un batterio è molto resistente nell’ambiente esterno che colpisce in particolar modo l’allevamento cunicolo. Le maggiori cause che consentono a tale batterio di svilupparsi sono variazioni repentine della temperatura, umidità relativa troppo alta, concentrazione di ammoniaca ed alimentazione inadeguata. La trasmissione è per lo più diretta dovuta a contatto tra animale ed animale.

Le autorità del luogo stanno ora cercando di vaccinare i capi di antilopi superstiti, analizzando le carcasse degli animali deceduti in modo da trovare una causa alla strage: il dato preoccupante è che l’antilope saiga è un animale raro, che ha un rischio di estinzione molto alto. Infatti è tutelata soprattutto dai bracconieri che la utilizzano per rivenderne le corna pregiate in paesi come la Cina o zone limitrofe, dove si ritiene che l’osso contenga principi importanti per la medicina tradizionale.

Il pericolo per tale specie si è avvertito verso la fine degli anni ottanta quando il numero delle antilopi scese sotto al milione di esemplari: oggi i capi sarebbero solo 50mila in tutta la zona del Kazakhstan, nonostante i progetti di protezione attivati da tempo. Una brutta strage che di certo colpisce una specie animale già duramente provata dalla caccia di frodo: in attesa di sviluppi e di un piano di vaccinazione globale, speriamo che il virus batterico venga isolato e che non torni a colpire altri animali.

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