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Criceti positivi covid, condanna a morte a Hong Kong

Un focolaio di criceti positivi al covid ad Hong Kong sarà abbattuto. La notizia è di queste ore e ci mette ancora una volta davanti alle conseguenze che questa pandemia ha sugli animali da compagnia.

Le conseguenze della pandemia sugli animali

Saranno oltre duemila i criceti che verranno soppressi dopo che sono stati trovati positivi alla malattia 11 roditori di un negozio di animali di Causeway Bay: del computo totale faranno parte anche tutti quelli positivi venduti dal 22 dicembre ai vari compratori. A questi è stato raccomandato di non abbandonarli per strada o di non baciarli, ma di eseguire un test di positività ed eventualmente riconsegnarli.

Il problema è che non è possibile con i criceti, secondo i sanitari, escludere un contagio da animale a uomo, sebbene manchino le prove di questa possibilità. A essere sospette in tal senso, per questo focolaio, sono da considerare due importazioni di questi roditori dall’Olanda, così come ha sottolineato nel corso di una conferenza stampa il direttore del Dipartimento per l’Agricoltura, la pesca e la conservazione.  Una datata 22 dicembre e l’altra datata 7 gennaio.

È stato sottolineato che l’allerta è stata lanciata dopo che una dipendente del negozio di animali sopracitato, di 23 anni, è risultata positiva al covid nella sua variante Delta. Di conseguenza sono scattati i controlli per verificare che non fossero affetti dal virus i cincillà, i conigli e i criceti. Sia per quel che concerne questo specifico negozio e il magazzino a loro collegato.  Tra gli umani sono risultati positivi al covid 19 anche un addetto alla pulizia delle gabbie dei criceti e una donna di 67 anni che aveva fatto acquisti all’interno del negozio l’8 gennaio.

Eutanasia per circa duemila criceti

Come annunciato quindi verrà eseguita l’eutanasia a mille criceti del negozio Little Boss dove è stato rilevato il primo focolaio e altri mille raccolti in trentaquattro negozi di Hong Kong. Non si è trattato di una decisione facile da prendere: prima di optare per questa soluzione il dipartimento dedicato ha chiamato in causa l’opinione di molti esperti.

La decisione di abbattere gli animali è stata presa in base alle “preoccupazioni per la salute pubblica” rilevate. L’Olanda dal canto suo non ha segnalato casi di coronavirus tra i criceti, fattore che ha reso impossibile in tal senso da parte di Hong Kong, allertare l’Organizzazione mondiale della Sanità in modo ufficiale.

Storie come questa fanno piangere il cuore ma portano con sé anche un monito importante. Anche per quel che riguarda gli animali da compagnia è importante che si agisca sempre nel pieno rispetto delle regole sanitarie.

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