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Cani vittime di violenza: triste primato a Palermo

E’ una triste constatazione, di quelle che nessuno di coloro che amano gli animali vorrebbe mai confermare, eppure sembra che ultimamente Palermo sia ai primi posti tra le città in cui i cani sono vittime di violenze ingiustificate. Una città meravigliosa, con un clima perfetto per una vita serena e lunga, anche da parte dei randagi, ma qualcosa purtroppo ha fatto aumentare in modo esponenziale i maltrattamenti nei confronti dei pet. Almeno una cinquantina di segnalazioni di tale tipo, infatti, sono state registrate dal nucleo cinofilo della Polizia Municipale della città in soli sessanta giorni. Un vero e proprio allarme, che va combattuto con tutti i mezzi. Una terribile tendenza che deve avere delle radici profonde che bisogna conoscere e bloccare. Secondo gli agenti che devono sempre intervenire, in realtà, si tratterebbe più che altro di beghe condominiali, almeno nella maggior parte dei casi: insomma, liti fra uomini, finiscono in stupide e crudeli ripicche. A pagarne le conseguenze, come sempre, le creature più indifese.
In molte situazioni la polizia è costretta a sanzionare i padroni, i quali tranquillamente lasciano trascorrere il proprio tempo ai cani in spazi troppo angusti. Per questo magari, abbaiano e giustamente si lamentano per l’intera giornata, facendo scattare la protesta dei condomini e di tutto il vicinato. Una situazione tutt’altro che infrequente, come ha spiegato pure Rosario Di Liberti, ispettore del nucleo cinofilo, il quale ha detto: “noi interveniamo e se viene tenuto in balcone, verifichiamo prima dall’esterno le condizioni del cane. Poi parliamo con i proprietari, verificando anche l’iscrizione all’anagrafe canina”.

L’ispettore ha, quindi, concluso:”Chi non offre condizioni di vita adeguate a un cane spesso lo fa per ignoranza e non per cattiveria. Oltre ad elevare multe, il nostro intervento serve anche a diffondere la cultura degli animali. Un anno e mezzo è stata emessa un’ordinanza da parte del ministero, che stabiliva la necessità di conseguire una patente prima di prendere un cane. Ma l’ordinanza doveva essere ratificata, convertita in legge e prevedere sanzioni”.


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