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Caccia all’assassino del cinghiale Piero

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La notizia, apparsa sul quotidiano il Secolo XIX, secondo cui il Nucleo Guardie Zoofile, Associazione Amici Animali Abbandonati, nella persona del presidente Elvio Fichera, avrebbe offerto una taglia di ben 500 euro a chiunque saprà fornire notizie utili per smascherare chi ha ucciso il cinghiale Piero (nella foto Ansa). Il cinghiale Piero era custodito all’interno di un recinto a Mignanego, dove era divenuto il beniamino di tutti: tuttavia, una sera il recinto venne aperto da ignoti e Piero trovando la porta aperta, fuggì.

Piero una volta divenuto libero, si era stabilito in un terreno boscoso della frazione Chiesa dei Giovi dove si cibava di frutti, senza dare tanto fastidio ai contadini che proprio su quei terreni avevano le loro culture: Fichera, come riferisce al quotidiano, tuttavia era “malvisto da molti proprietari dei terreni circostanti“.

Piero non era un animale selvatico, ma domestico. E quindi andava tutelato come animale d’affezione per il quale valgono tutte le leggi connesse. Non dimenticando che il luogo dove è stato ucciso è zona con divieto di caccia: sicuramente è stato ucciso da qualche bracconiere, è difficile che si sia allontanato a cercare qualche femmina in questa stagione.

Continua Fichera a proposito della scomparsa del cinghiale.

L’ipotesi più probabile è che il cinghiale sia stato ucciso, si tratta infatti di animali piuttosto abitudinari, che quando si trovano bene in un posto difficilmente lo lasciano: senza dimenticare poi che Piero era cresciuto a contatto con l’essere umano, coccolato e seguito da diversi volontari, difficilmente avrebbe abbandonato un terreno felice che lo riempiva di attenzioni.

Non vi possono essere prove certe della sua morte, perchè chi ha ucciso Piero ha fatto sparire il suo cadavere, anche se Fichera ha individuato diverse persone sospette che sarebbero state notate nei giorni antecedenti la scomparsa dell’animale, a cacciare. “Gente crudele che ha voluto uccidere un animale che credeva negli uomini” conclude Fichera. E come dargli torto?

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