Gatti allevati come cibo, shock in Svizzera

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Nella civile e moderna Svizzera un caso sta creando scompiglio: quello di un contadino che vive a Haslen, che alleva gatti per poi cucinarne le carni. Insomma, alleva mici per mangiarli. Davvero un episodio terribile, che ha sollevato l’indignazione popolare, soprattutto quella dei vicini di casa dell’uomo, che hanno denunciato il tutto, senza però trovare riscontro da parte delle autorità. Ecco come sono andati i fatti.

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Lecco: arrestato impallinatore di gatti

Una buona notizia cari amici di Tutto Zampe: le forze dell’ordine hanno arrestato e denunciato per uccisione o danneggiamento di animali altrui un uomo di Lecco che da tempo cacciava dei poveri mici, impallinandoli con un fucile. In particolare l’uomo, trattasi un vicino di casa dei proprietari del gatto ferito, avrebbe ammesso ogni repsonsabilità, dichiarandosi infastidito dalle incursioni del micio nella sua proprietà.

In passato vi erano stati altri episodi simili di violenza in danno a gatti ma pare, almeno dalle prime indagini, che non siano riconducibili alla stessa persona: per ora l’uomo è denunciato unicamente per un episodio lesivo. Il gatto impallinato lo scorso 17 maggio, immediatamente soccorso dal personale veterinario, purtroppo dovrà convivere per tutto il resto della sua vita con un pallino di piombo, rimasto conficcato in un punto molto delicato e che pertanto non può essere estratto.

Infatti si teme che l’estrazione chirurgica possa provocare la morte del povero animale, già sofferente per quanto lui accaduto. L’ENPA di Oggiono paese in cui si è verificato il fatto, ha espresso grande soddisfazione per la cattura e l’identificazione dell’uomo.

USA: test del DNA usato per incastrare colpevoli di delitti contro gli animali

Una novità arriva direttamente dagli Stati Uniti: due uomini sono stati arrestati e rischiano una condanna, per aver compiuto delle torture sugli animali. L’arresto è stato possibile grazie all’utilizzo del DNA come prova, per confermare la presenza degli aggressori sulla scena del crimine: si tratta di una vera e propria rivoluzione, in quanto fino ad ora tali test erano utilizzati solamente per smascherare i colpevoli di delitti in danno ad altri essere umani, non era mai accaduto che si facesse ricorso ad DNA per aiutare gli amici a quattro zampe.

I due accusati sono entrambi di Brooklyn, ma i fatti sono diversi: il primo riguarda un ragazzo ventenne originario del Tobago che è stato accusato di aver dato alle fiamme un gatto trovato in un appartamento, in cui lo stesso Monderoy si era introdotto illegalmente per rubare.

L’uomo, tendendo conto anche della crudeltà con cui ha eseguito il gesto, rischia fino a quindici anni di carcere più l’espulsione dagli Stati Uniti come misura di sicurezza accessoria. La seconda vicenda, invece, riguarda un trentenne accusato di aver picchiato la propria gatta fino ad ucciderla: in questo caso l’uomo secondo la legge americana rischia fino a due anni di carcere.