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Girini robot per studiare le rane velenose

Girini robot per studiare le rane velenose: è questo l’espediente che ha trovato un gruppo di ricercatori della Stanford University per poter studiare meglio questa tipologia di anfibi.

Girini robot per studiare i comportamenti parentali

È possibile studiare la natura avvalendosi di dispositivi che riescono a unire robotica e intelligenza artificiale nonché meccanica ed elettronica per raggiungere simili scopi. In fin dei conti questi piccoli girini robot possono consentire di studiare da vicino animali che altrimenti non sarebbe possibile osservare.

In questo caso specifico si parla dello studio delle cure parentali delle rane velenose. Un aspetto della vita di questi anfibi che è difficile osservare in modo normale. Questo gruppo di scienziati ci è riuscito praticamente facendo credere alle rane che questo piccolo robottino fosse parte della loro prole.

Non è la prima volta che la robotica viene utilizzata nella ricerca biologica e non sarà nemmeno l’ultima. Robot sono stati messi a punto ispirandosi agli uccelli, ragni, serpenti, cani, polpi e pipistrelli. Sono stati progettati anche diverse specie di insetti per poter superare determinate criticità legate all’osservazione.

Superata la barriera di diffidenza

In questo caso i girini robot hanno consentito di superare la barriera data dalla diffidenza di questi anfibi, sfruttando il fatto che gli esemplari di Ranitomeya imitator non sono in grado di riconoscere i propri figli.

Il coordinatore dello studio ha spiegato che l’interesse dedicato alle rane velenose dipende dal fatto che posseggono naturalmente una ampia diversità comportamentale. Soprattutto per quel che consente la cura dei girini.

Questo anfibio infatti si basa sullo spazio che lo circonda e non sul riconoscimento diretto della prole. Ragione per la quale inserire girini robot è stato non solo utile ma facile, per osservare le loro reazioni.

I ricercatori si sono concentrati nello studiare l’aspetto alimentare delle cure. Di solito questa rana rilascia uova non fecondate per farle mangiare ai propri piccoli, soprattutto in risposta a una specifica richiesta di cibo dei girini.

Essa consiste nello strofinare vigorosamente sopra la madre le loro code. Tra i comportamenti da osservare vi era anche quello dei papà rana, che di solito controllano i piccoli per capire quali di questi abbia più bisogno di cibo.

I girini robot hanno consentito di osservare da vicino il comportamento di questi genitori data la loro capacità di riprodurre esattamente i movimenti oscillanti della coda. I finti figli hanno ingannato a metà i genitori: agitando la coda i papà accorrevano in soccorso. Ma le madri quando arrivavano davanti ai girini robot non hanno rilasciato le uova.

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