Zoomafie in aumento, i dati del dossier Lav

Zoomafie in aumento, i dati del dossier Lav

Combattimenti e corse clandestine, traffico di cuccioli; bracconaggio e maltrattamento organizzato di animali, migliaia di vittime: i crimini contro gli animali (ogni ora un reato), purtroppo sono in crescita in Italia. Lo dice il rapporto Zoomafia 2016, Crimini organizzati contro gli animali presentato dalla Lav, la lega antivivisezione, e curato dal criminologo Ciro Troiano. Il dossier, giunto alla sua 17 esima edizione, fa emergere una realtà terrificante: nel 2015 sono aumentati il business e l’interesse della criminalità organizzata sugli animali e il loro sfruttamento criminale.

 

 

 

Combattimenti mortali tra cani, sgominata banda

Combattimenti mortali tra cani

Cani che combattevano tra di loro, incitati dalla folla, innervositi, resi folli forse anche da sostanze che venivano loro iniettate. Il tutto per delle scommesse. Siamo in Campania, nel napoletano, dove l’orrore che si consumava all’interno di un capannone con pochi box e un ring dove combattere. Le indagini sono partite dalla polizia postale di Napoli che ha denunciato quattro persone, fra cui un minore.

Combattimenti mortali tra cani

Pitbull da combattimento tra cani salvati dall’OIPA (foto)

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Solo pochi giorni fa parlavamo dell’allarme lanciato dalla LAV circa il ritorno in auge dei combattimenti tra cani quali attività della criminalità organizzata, ed ecco che arriva un’altra conferma dall’OIPA di Caserta: una segnalazione ha inviato le guardie zoofile a verificare la presenza di pitbull feriti ed abbandonati, presso un rudere nella campagna di Orta di Atella (CE). In tutto erano 4, povere vittime di mani crudeli, e zanne inconsapevoli. Un pitbull era legato ad una catena, due rinchiusi nel rudere e l’ultimo sciolto e libero, ma sempre all’interno di una recinzione: gli animali, privi di acqua e cibo (e ovviamente di una cuccia) erano completamente ricoperti di ferite, lacerazioni ancora sanguinanti sulla testa e su tutto il corpo. Agghiacciante anche la visione dell’area circostante: siringhe usate probabilmente per iniettare sostanze di vario ordine, grado e pericolosità, ma anche carcasse di cani di piccola taglia visibilmente sbranati.

Cani da combattimento, torna l’allarme

cani da combattimento allarme

cani da combattimento allarmeEra un fenomeno che si era riuscito ad arginare e che ora torna prepotentemente alla ribalta, quello dei cani da combattimento. Si tratta di animali robusti, di razze ritenute pericolose, che vengono addestrati con estremi maltrattamenti a combattere in modo aggressivo, per vincere, anche per uccidere l’avversario. Ho avuto modo di vedere molti anni fa le immagini, dei video, che riguardavano un combattimento tra cani e devo dire che sono rimaste impresse nella mia mente in modo negativo: mi ha ferito vedere come l’essere umano (ma umano in che?) riesce a trasformare delle povere bestie.

Nuova campagna della LAV contro la violenza sugli animali

La LAV – Lega Anti Vivisezione lancia una nuova campagna di sensibilizzazione e lo fa con una pubblicità che richiama esplicitamente al gruppo marmoreo della Pietà scolpito da Michelangelo. Sullo sfondo nero della pagina, infatti, si staglia uno scimpanzé che tiene tra le braccia il corpo inerme e martoriato, di un cucciolo avvolto in una sorta di sudario.

I cani della camorra, una morte randagia tra combattimenti illegali e atroci sofferenze

Cani tenuti al buio, affamati, assetati, con sul corpo segni evidenti di morsi e lotte feroci, visibilmente impauriti e aggressivi per difesa. Questa la scena terribile che si è presentata due giorni fa davanti agli occhi del nucleo di carabinieri della compagnia Stella, guidati dal capitano Piercarmine Sica, all’ingresso in una baracca abusiva a ridosso del rione Sanità, a Napoli.

All’interno la temperatura era irrespirabile: colpa del sole battente sulle lamiere tutto il giorno. I cani latravano da qualche tempo ed i loro lamenti hanno insospettito gli agenti che hanno forzato il lucchetto.
Nella baracca gabbie perlopiù vuote, solo tre occupate, una da uno yorkshire e le altre da due meticci, altre ancora ospitavano dei canarini.
Di acqua, cibo, luce ed umanità neanche l’ombra. Gli animali sono stati trasferiti all’ospedale veterinario di Frullone. Ora si indaga per identificare i carcerieri, battendo su varie piste: forse sono cani della camorra, utilizzati per lotte clandestine, o cani allevati illegalmente.