Puffo, il gattino blu usato come gioco per cani

Puffo, gattino blu usato gioco cani

Sta facendo il giro del mondo e ha commosso la Rete la vicenda di Smurf, ovvero Puffo, un gracilissimo gattino così chiamato perché è stato trovato con il pelo colorato di blu e con ferite da morsicature perché usato come gioco per  cani da combattimento. Sono stati i volontari animalisti della Nine Lives Foundation di Redwood City in California, ad accogliere il piccolo malconcio nel loro rifugio e a dargli quel nome. Una pioggia di richieste di adozioni è giunta alla Fondazione che però reagisce con qualche perplessità: tanti gli animali in difficoltà ogni giorno, perché prendere in considerazione solo un caso mediatico tra molti anche più gravi e urgenti? L’allerta sugli animali maltrattati va tenuta sempre! E la sensibilità animalista non fa rima con pubblicità.

 

Gattino maltrattato in terapia

No al Trunking, combattimento tra cani

Trunking

Trunking

Una nuova tremenda moda pare che stia dilagando negli Stati Uniti: si tratta del Trunking, un combattimento clandestino tra cani dove vengono utilizzate delle modalità sconvolgenti per maltrattare gli amici a quattro zampe. Con questa nuova pratica in sostanza due cani vengono aizzati ripetutamente l’uno contro l’altro e poi rinchiusi nel retro di un furgoncino oppure nel baule di un’automobile, fino a quando uno dei due non muore, dilaniato dai morsi dell’altro. La terribile scoperta è stata denunciata al Miami Dade Animal service departement, che sul proprio sito ne spiega dettagliatamente le modalità: pare che gli scommettitori, dopo aver rinchiuso i cani all’interno del baule, alzino la musica dell’autoradio per evitare che qualcuno possa sentire i due animali e capire cosa sta accadendo.

Pitbull da combattimento tra cani salvati dall’OIPA (foto)

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Solo pochi giorni fa parlavamo dell’allarme lanciato dalla LAV circa il ritorno in auge dei combattimenti tra cani quali attività della criminalità organizzata, ed ecco che arriva un’altra conferma dall’OIPA di Caserta: una segnalazione ha inviato le guardie zoofile a verificare la presenza di pitbull feriti ed abbandonati, presso un rudere nella campagna di Orta di Atella (CE). In tutto erano 4, povere vittime di mani crudeli, e zanne inconsapevoli. Un pitbull era legato ad una catena, due rinchiusi nel rudere e l’ultimo sciolto e libero, ma sempre all’interno di una recinzione: gli animali, privi di acqua e cibo (e ovviamente di una cuccia) erano completamente ricoperti di ferite, lacerazioni ancora sanguinanti sulla testa e su tutto il corpo. Agghiacciante anche la visione dell’area circostante: siringhe usate probabilmente per iniettare sostanze di vario ordine, grado e pericolosità, ma anche carcasse di cani di piccola taglia visibilmente sbranati.

Cani da combattimento: in America la prima banca dati per contrastare questo crimine

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Il crimine dei cani da combattimento è purtroppo molto attivo e per cercare di contrastarlo in America è stata istituita una speciale banca dati che cataloga il Dna dei cani da combattimento.

Questa banca dati si chiama  si chiama CODIS Combined DNA Index System e nasce dall’unione di ASPCA, Prevention of Cruelty to Animals, e HSMO, The Humane Society of Missouri, e sarà mantenuta presso la University of California.