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La salute del Dobermann

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Il doberman è un cane forte e robusto, ma come altre razze canine è soggetto a particolari condizioni di salute, più o meno gravi. Chi possiede uno di questi animali, che comunque vive in media 11 anni, deve prendersi cura della sua salute, tenendo ben presente le patologie a cui è particolarmente predisposto. Vediamo insieme di tracciare un piccolo promemoria, anche per comprendere al più presto i sintomi che si manifestano.

Il dobermann, è il cane più predisposto verso le malattie della prostata (siano esse infiammazioni di origine batterica che iperplasia benigna o tumore alla prostata) e la cardiomiopatia dilatativa. Questa patologia rappresenta una delle principali cause di morte dei Dobermann. Non se ne conoscono le cause specifiche, ma c’è una predominanza genetica di rilievo. Purtroppo la sopravvivenza media del cane dopo la diagnosi è breve (solo in pochi casi si può parlare di anni). Tra i sintomi troviamo  affanno e mancanza di respiro, tosse, inappetenza, svenimenti, agitazione o letargia profonda. Molto spesso è asintomatica e provoca morte improvvisa. Esistono invece dei farmaci per poter tenere sotto controllo il cuore, laddove si individui precocemente.

Per ciò che riguarda invece la prostata sembra che una buona prevenzione possa trovare riscontro nella sterilizzazione. Frequenti nel dobermann anche la displasia dell’anca ed l’ipotiroidismo. Tra i sintomi di quest’ultima condizione troviamo la mancanza di energia e quindi minore attività motoria (particolarmente evidente nei dobermann), aumento di peso  e perdita del pelo. La diagnosi si fa con una semplice analisi del sangue e di può curare con la somministrazione di farmaci. Questa razza è inoltre soggetta ad altre 2 gravi patologie: l’instabilità vertebrale cervicale e la malattia di Von Willebrand. In quest’ultimo caso, si è in presenza di una malattia ereditaria che (come nell’essere umano) impedisce o complica la coagulazione del sangue. Per la diagnosi esiste un test del Dna, semplice ed affidabile che si effettua tramite un tampone nella bocca del cane.

L’instabilità vertebrale cervicale (CVI), invece, nota anche come Wobblers (instabile) comporta una compressione del midollo spinale tra la quinta, e la settima vertebra cervicale che si sviluppa in genere tra i 7 e gli 8 anni, in modo graduale. Il sintomo rilevante è proprio l’instabilità motoria del cane: un trascinamento delle zampe posteriori che comporta una sorta di camminata da “ubriaco”: da qui il nome “Wobblers”. La malattia è progressiva e alla fine colpirà tutti e 4 gli arti, a volte con dolore, nei casi più gravi (rari), il cane non riesce neppure ad alzare la testa. Esistono alcuni trattamenti possibili da valutare col veterinario.

Foto: Thinkstock

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