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LAV, #bastasparare: la petizione per la proposta di legge per l’abolizione della caccia

Basta spararle grosse: questo il claim della campagna #bastasparare lanciata  dalla LAV, la Lega Antivivisezione che nelle giornate di sabato 21 e di domenica 22 ottobre sarà presente nella maggiori città italiane per poter sostenere una nuova petizione.

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La petizione è volta alla ricerca del sostegno della proposta di legge per l’abolizione della caccia e per difendere gli degli animali selvatici che possa essere presentata presentare al nuovo Governo e al nuovo Parlamento dopo le prossime elezioni politiche. 

Sono 464 milioni l’anno, circa 500.000 ogni ora di ogni giornata venatoria, gli animali che i poco più di 600.000 cacciatori italiani (stima Ispra) sono legittimati a uccidere con il fucile, ma anche utilizzando l’arco oppure i falchi. È un numero all’apparenza esageratamente enorme, però realistico, che deriva da una stima eseguita a partire dai dati raccolti in quattro regioni campione e poi rapportati a tutti i cacciatori nazionali. Un numero che non tiene conto, però, degli animali vittime della caccia ‘gestionale’, che indica gli interventi eseguiti per prevenire i conflitti derivanti dalla presenza delle attività umane sul territorio, e del bracconaggio, troppo spesso praticato anche da cacciatori con regolare licenza di caccia, come dimostrano diverse sentenze di condanna. 

Spiega la LAV che si era battuta per un rinvio dell’apertura della caccia vista le gravi condizioni di siccità e incendi che nell’estate avevano messo in ginocchio la flora e la fauna italiana.

CACCIA, SI APRE LA STAGIONE VENATORIA

Nonostante ciò, la LAV si è anche vista censurare la scelta del manifesto scelto per il lancio della campagna che mostra un volpe, un uccello e un cervo, morti sull’erba. L’ufficio affissioni del Comune di Milano non ha concesso l’autorizzazione ai manifesti della campagna perché sono stati giudicati fin troppo evocativi sul tema della morte dimenticando che questi sono gli effetti della caccia sugli animali.

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