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Gufi e aquile in casa in Trentino. È giusto?

Gufi e aquile in casa in Trentino? È ciò a cui sta lavorando la giunta provinciale con lo scopo di portare fino a 20 il numero di rapaci che è possibile detenere in casa.

Decisione che coinvolge diverse specie di gufi

Includendo tra questi altre specie, dando il via libera alla riproduzione in cattività. Un’idea che non trova il consenso di tutti e che viene vista come un attacco alla fauna selvatica. Va detto che la proposta di portare fino a 20 il numero di gufi e aquile detenibili in casa, approvata in terza commissione dalla giunta trentina, è un aggiornamento del Regolamento inerente alle norme per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio della caccia del 1991. Il testo originale prevedeva la detenzione autorizzata di soli 5 esemplari, con divieto di riproduzione.

I rapaci detenuti, inoltre, potevano appartenere a 7 specie. Il testo aggiornato delle disposizioni, come già sottolineato, porta il numero di esemplari a 20 e aumenta anche il numero delle specie detenibili. Più nello specifico, si arriva a 11, aggiungendo anche il gufo comune, il gufo reale, il nibbio bruno e l’aquila reale. E quindi, rispettivamente, l’Asio otus, il Bubo bubo, il Milvus migrans e l’Aquila chrysaetos.

Vi saranno conseguenze pericolose?

Dalla Provincia spiegano che l’ampliamento delle specie è dovuto al fatto che diverse di queste sono comunque già acquistabili fuori dal Trentino. Tutto ciò porta questa decisione a essere essenzialmente una sanatoria. E qualcosa che ha portato gli animi a scaldarsi e a spostare la questione sul piano della politica, soprattutto per via della scarsa opposizione fatta all’approvazione del testo.

È evidente che questo sia un problema molto sentito per quel che riguarda la fauna selvatica. E a ben vedere, visto che non di rado determinati animali vengono adottati senza che effettivamente vi sia una preparazione adeguata a gestirli.

Può essere essenzialmente molto semplice seguire tutte le procedure per poter adottare in casa anche gufi e aquile. Ma siamo davvero in grado di gestirli in modo corretto, senza che soffrano? E soprattutto, se non siamo falconieri o persone addestrate e preparate, siamo in grado di gestire un eventuale accoppiamento?

Il nodo della riproduzione non è qualcosa che può essere preso sottogamba. Dobbiamo essere preparati a rispettare l’animale in ogni sua condizione. E questo significa, tra le altre cose, avere nelle vicinanze un veterinario che sia realmente esperto di animali esotici. Nonchè essere in grado di assicurare ai rapaci, che siano gufi o meno, di poter vivere in tranquillità e secondo le proprie esigenze. Qualcosa che non sempre siamo in grado di fare, anche con animali domestici ben più semplici.

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