Cani al posto dei figli? Uno studio ha deciso di studiare questo fenomeno cercando di comprendere quali siano le ragioni per le quali sempre più persone considerino i loro animali domestici al pari della propria prole.
Preferiamo davvero i cani ai figli?
Analizzando tale fenomeno anche in virtù del calo delle nascite all’interno dei Paesi occidentali. Va detto che, nello specifico, si tratta di uno dei temi più controversi degli ultimi tempi. Soprattutto perché non di rado chi possiede cani si sente attaccato per il suo occuparsi in modo molto accurato del proprio animale. Perché alle persone viene sempre più spontaneo trattare i cani come se fossero dei figli invece che considerarli semplicemente come degli animali? Quello che è emerso dalla ricerca in questione è che per alcune persone si tratta di una scelta consapevole, per altri è un modo per soddisfare il proprio desiderio di maternità o paternità.
Dobbiamo sottolineare che c’è chi pensa che questo amore esagerato per gli animali sia una delle cause dirette del calo delle nascite. Tralasciando il fatto che ci si dovrebbe preoccupare delle condizioni economiche e psicologiche delle persone che intendono o meno mettere al mondo dei figli.
In questo caso specifico, l’Università Eötvös Loránd, in Ungheria, ha deciso di affrontare la questione dal punto di vista prettamente scientifico. E ha cercato di valutare le reali ragioni legate al fatto che alcune persone considerano figli questi animali. La risposta? È un tratto legato alla nostra evoluzione, legato al reindirizzamento culturale del bisogno biologico della persona di prendersi cura e nutrire, passato in questo caso agli animali.
Ragioni differenti in base a elementi differenti
E, come già anticipato, vi sono persone per le quali è una risposta per soddisfare il loro desiderio di maternità, magari non realizzabile, mentre per altri è una scelta consapevole. Avendo ben chiare quali sono le esigenze specifiche della specie e le loro caratteristiche. Chi, ad esempio, sente un desiderio di maternità tenderà ad acquistare delle razze brachicefale che richiamano un po’ i bambini con le loro caratteristiche.
Fortunatamente è cresciuta anche l’attenzione nei confronti dell’etologia del cane. Ovvero, si tende a considerarlo comunque come un essere a sé stante che capisce, e non come un bambino. Sebbene una minoranza delle persone sfoggi una certa iperprotezione.
Molti studi sul tema, pur sottolineando la situazione attuale del fenomeno, evidenziano come la scelta di preferire un cane a un figlio sia dettata anche dalla mancanza delle condizioni necessarie al concepimento e alla crescita di un altro essere umano. L’importante, in ogni caso, è evitare l’antropomorfismo e l’attaccamento eccessivo. Soprattutto per il bene dell’animale.