Il diavolo della Tasmania è un animale in via di estinzione. Recentemente, in Australia, sono nati ben 10 cuccioli in cattività, grazie a uno specifico programma di recupero.
I cuccioli di diavolo della Tasmania
Sì, quando parliamo di diavolo della Tasmania, se immaginate letteralmente il Taz di un noto cartone animato, avete azzeccato pienamente. Si tratta dello stesso animale. Quello che questo prodotto di intrattenimento non ci ha insegnato, però, è che questo marsupiale, al pari di altre specie, rischia l’estinzione da tempo.
I 10 piccoli di diavolo della Tasmania sono nati all’interno del Barrington Tops, nel Nuovo Galles del Sud come già sottolineato grazie a un importante programma di recupero di questa specie. La scoperta dei cuccioli è avvenuta nel corso del primo controllo dei marsupi della stagione riproduttiva attuale.
Parliamo di un controllo molto delicato e solitamente caratterizzato di speranza attivo da molti anni proprio per prendersi cura di questi mammiferi in pericolo. La notizia è stata ovviamente data dall’organizzazione che coordina il progetto, ovvero Aussie Ark. I suoi esperti si stanno occupando di reintrodurre e allevare il diavolo della Tasmania all’interno del continente, dal quale è teoricamente scomparso da migliaia di anni.
I 10 cuccioli appena nati stanno bene, tanto quanto le loro madri e ben presto altri potrebbero aggiungersi entro la fine di giugno, grazie ad altre quattro femmine attualmente incinte. “È incredibile poter maneggiare un diavolo adulto, animale robusto, muscoloso, con una mandibola potente, spiegano gli scienziati. “E scoprire che nel suo marsupio custodisce una nuova vita e che ci sono ancora altri cuccioli in arrivo.”
Programmi di recupero importantissimi
È importante comprendere come questa nascita non sia un’ottima notizia solamente per il diavolo della Tasmania in Australia, ma anche per la sua presenza in generale, visto che negli ultimi anni moltissimi esemplari sono scomparsi.
I Sarcophilus harrisii, o diavoli della Tasmania, sono praticamente i più grandi marsupiali carnivori esistenti. Tremila anni fa erano endemici del continente australiano. Ora presenti naturalmente solo in Tasmania e in pochi esemplari e sono da qualche tempo attaccati da una forma di tumore facciale molto aggressivo. Che tra questi animali si trasmette per contatto e che ha letteralmente decimato il numero di individui della specie.
Non stupisce quindi che i programmi di conservazione relativi a questo marsupiale siano considerati molto importanti. A questi mammiferi basta trovarsi in un ambiente protetto, privo di malattie e di pressioni antropiche, per potersi riprodurre in sicurezza e in serenità.
Se dovesse mantenersi nei prossimi decenni un buon ritmo riproduttivo, vi sarebbero buone possibilità di ripopolare adeguatamente il continente con la loro presenza.
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