Cane scappa ed entra in proprietà privata, cosa dice la legge?

proprietà privata

Richiesta di consulto legale: Abito in un complesso di condomini, collegati da una stradina e circondati da un parco e da zone verdi, il mio appartamento è situato al piano terra e possiedo una gatta, la lasciamo libera di girare, è sterilizzata e non infastidisce i vicini. Qualche giorno fa, però, benchè lei stesse dormendo nel nostro giardino, uno dei due cani di una famiglia che vive nel nostro stesso complesso è entrato nella nostra proprietà privata per inseguirla. L’animale non aveva guinzaglio, è di grossa taglia e sta sempre libero nonostante le mie rimostranze, quando trova il cancello aperto entra sempre nel mio cortile. Come posso fare?

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Se il merlo ti insulta, hai diritto ad un risarcimento…

Il titolo è provocatorio, come del resto la storia incredibile che ha visto come protagonisti proprio un merlo “maleducato” ed una ragazza probabilmente un pò troppo suscettibile. Certo, in effetti, non è carino sentirsi offendere quotidianamente, secondo quanto ha riferito la giovane, non appena rientrata a casa dal lavoro. Il merlo indiano dei vicini, per anni, non perdeva occasione  di dedicarle dei pesanti apprezzamenti e lei, di origine ucraina, alla fine, si è veramente stancata. Per questo si è rivolta al Tribunale degli animali dell’Aidaa di Milano.

Cane investito, risarcita la padrona

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Per la prima volta in Italia un giudice civile riconosce ad una padrona il così detto danno esistenziale, causato della morte del suo cane, rimasto vittima di incidente stradale. Si tratta di un grande riconoscimento e di un precedente che certamente farà discutere. Ma vediamo i fatti così come si sono svolti.

Un automobilista nel 2006 investe Argo, un pastore tedesco, mentre stava attraversando la strada, gettando la carcassa in un fossato, carcassa che poi verrà ritrovata solo il giorno seguente. La padrona di Argo, decisa ad ottenere giustizia per la morte del suo amico a quattro zampe, ha citato l’automobilista in tribunale, per non aver soccorso l’animale morente e non aver prestato la dovuta attenzione.

A quanto riportato in sentenza la condanna al risarcimento sarebbe stata inflitta soprattutto perché l’uomo non avrebbe fatto il possibile per evitare il danno, sterzando o frenando bruscamente. Del resto anche nello stesso codice civile è sancito il dovere di fare il possibile per evitare l’evento dannoso per evitare la condanna.