Il cane da ricerca che salva gli animali, la storia di Elsa

cane da ricerca

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La storia che vi vogliamo raccontare oggi, cari lettori di Tutto Zampe, ha come protagonista Elsa, una deliziosa cagnolona di segugio di Hannover di otto anni. La bella Elsa, oltre a giocare ed a ricevere tante coccole, svolge anche un compito ben preciso: aiuta infatti la sezione specialistica faunistica della Polizia Provinciale di Varese nel recupero degli animali feriti. Un animale che aiuta gli animali insomma! Il compito di Elsa è ben preciso: prima trova, poi aiuta animali feriti, come grossi ungulati, vittime di incidenti con auto o peggio vittime innocenti dei bracconieri che ancora popolano i boschi e le zone di montagna.

Confesercenti: animali domestici nelle famiglie italiane

Pubblichiamo una interessante ricerca effettuata dalla Confesercenti, relativa al rapporto tra le famiglie italiane e gli animali domestici. Una famiglia italiana su tre possiede uno o piu’ cani, la stessa percentuale ha in casa uno o piu’ gatti, il 19% ha un acquario, l’11% ha uno o piu’ volatili, il 10% possiede piccoli animali. Ma da dove vengono questi animali, quali sono i canali distributivi piu’ utilizzati e piu’ affidabili? E cosa prevede la normativa per garantire la tutela degli animali venduti ed evitare spiacevoli sorprese agli acquirenti? E’ una normativa adeguata? E’ rispettata?

A queste domande ha cercato di rispondere l’Aisad – Confesercenti, l’Associazione italiana imprese settore animali domestici, nel corso del Convegno nazionale che si e’ svolto a Roma durante il quale e’ stata presentata la ricerca realizzata dalla SWG di Trieste su Canali e modalita’ d’acquisto degli animali domestici da compagnia.

Il commercio degli animali domestici non fa eccezione rispetto alle tendenze e alle abitudini di acquisto del consumatore contemporaneo. Da quanto rilevato dalla ricerca, l’animale domestico si trova ancora in un limbo nel suo percorso per diventare prodotto – limbo che il cane sta per attraversare e che e’ gia’ stato attraversato dai piccoli animali. Ma in questo guado non si e’ ancora risolta la dicotomia tra vendita e scambio/dono quale strumento per procurarsi gli animali: infatti, la forte componente affettiva che guida la scelta di avere con se’ quotidianamente un animale lascia ancora ampio spazio all’adozione e all’immaginario di fragilita’ legato al ‘cucciolo abbandonato’ che ognuno di noi probabilmente porta con se’ da quando era bambino.

I cani? Ottimisti e pessimisti proprio come noi umani!

La notizia è apparsa proprio oggi sulle pagine de La Repubblica: una ricerca della Bristol University, pubblicata su Current Biology, rivela che anche i cani si dividono, come gli umani, in ottimisti e pessimisti. Alcuni vedono la ciotola del cibo mezza piena mentre altri la vedono mezza vuota. Proprio come facciamo noi con il proverbiale bicchiere. Uno degli esperimenti condotti dai ricercatori inglesi si svolgeva così: un gruppo di cani viene abituato a sapere che una ciotola posata in una parte della casa contiene cibo, in un’altra parte della casa, non ne contiene.

Quando la ciotola viene posata in una posizione “ambigua”, a metà strada fra le altre due, i cani che corrono lo stesso a vedere se contiene cibo vengono considerati ottimisti, mentre quelli che la ignorano sono i pessimisti. Lo studio rivela anche che quelli classificati come pessimisti hanno i comportamenti più indesiderabili: mordicchiano l’arredamento, abbaiano a lungo se il padrone li lascia soli in casa, manifestano aggressività; mentre quelli classificati ottimisti si comportano molto meglio. Il professor Mike Mendl, che ha guidato la ricerca a tal proposito dice:

Sapevamo che lo stato emozionale delle persone ne condiziona il giudizio, per cui le persone felici, positive, ottimiste, tendono a vedere una situazione incerta con occhi più positivi, e viceversa. Il nostro studio dimostra che questo si può applicare anche ai cani.