In fuga dalla guerra insieme al suo cane (Video)

guerra

Un ragazzo siriano che fugge dalla guerra insieme al suo amico a quattro zampe. Oggi vi vogliamo raccontare la storia di Aslan, ha 17 anni e la voglia di una vita migliore, da vivere insieme al suo pet, Rose, un cucciolo di Husky. Ecco il suo viaggio straordinario attraverso l’Europa, per raggiungere le isole greche in cerca di salvezza.

I cani, in Iraq, sono malati di stress

I cani in Iraq sono stressati, sofferenti e angosciati. Del resto non è impossibile da prevedere una cosa del genere, visto che la guerra non può mai portarsi dietro nulla di buono. Non soltanto i soldati al fronte, quindi, vivono una situazione estrema o al limite, ma anche “l’amico più fedele”, lo accompagna in questa “discesa nell’inferno” e studi recenti hanno confermato che l’esperienza traumatica dei conflitti, può davvero trasformarli se non per sempre, almeno per lungo tempo. Quelli che arrivano negli Stati Uniti dopo la vita tra una sparatoria e l’altra, quindi, mostrano strani comportamenti che denotano un vissuto fatto di disagi e stenti e questo non è giusto per una creatura indifesa e sempre pronta a schierarsi dalla parte degli esseri umani.

Stress post-traumatico, anche i cani ne soffrono: la storia di Gina

Anche i cani soffrono di stress post-traumatico. Lo dimostra il caso di Gina (la vedete nelle foto), un pastore tedesco in cura dopo essere rientrata dall’Iraq. Il cane che in guerra aveva il compito di rintracciare gli esplosivi, al suo ritorno a casa (in Colorado, USA), dopo sei mesi di missione, si rifiutava di entrare in qualunque stanza.

E fa discutere, proprio in questi giorni, dopo le proteste sollevate dall’ENPA (l’Ente Nazionale Protezione Animali), l’utilizzo di animali come soldato in operazioni militari di vario genere. Non solo cani per identificare gli ordigni, ma anche leoni marini impiegati come kamikaze, asini imbottiti di esplosivo e impiegati in missioni suicide, ratti, furetti, api impiegati su campi minati. Terribile, vero?

I cani nella storia: tra dipinti, esposizioni e le ultime due guerre

cani storia ultimo

Nel XVII secolo la passione per i cani da caccia cresce a dismisura. Abbiamo già conosciuto la discendenza dai lupi e ci siamo tuffati in un breve excursus storico, adesso concludiamo questo viaggio nel mondo dei cani nella storia, concentrandoci prima sull’apprezzamento e sull’amore che l’uomo nutriva e nutre per questo fantastico animale, per poi arrivare a una nota triste quando si parla di guerra, proprio come accade per noi esseri umani.

Eravamo nel XVII secolo, in Francia per la precisione. Qui i vari Re Luigi avevano mute per la caccia, i famosi bianchi del re, che accompagnavano i sovrani nelle battute, con il loro fare elegante, proprio come tutta la corte che partecipava alla caccia. A parte questo ormai quello dei cani era diventato un mercato, c’erano scambi, vendite, gare canine, corse, e un po’ tutti si appassionarono a questo fantastico animale che da sempre racchiude in sè molte caratteritische diverse. E’ bello e amichevole, nobile e modesto, forte, fedele, intelligente. L’uomo ama il cane, e i nobili e i sovrani decidono di imprimerlo nella storia, attraverso i dipinti.