Bocconi avvelenati per cani: cosa fare in caso di ritrovamento

Bocconi avvelenati

Bocconi avvelenati per cani

Come ormai noto, avvelenare un animale è un reato punibile ai sensi deli articoli 544-bis e 544-ter (uccisione e maltrattamento di animali) del codice penale. Non solo: l’articolo 14 T.U. delle leggi sanitarie proibisce e punisce lo spargimento di sostanze velenose con reclusione ed ammende. Infatti celare sostanze velenose, spesso veleno contro i topi, sotto forma di esche o bocconi, rappresenta un serio rischio non solo per gli animali domestici e non ma anche per la popolazione umana, in particolare per i bambini, oltre che rappresentare una grave contaminazione ambientale. Cosa fare quindi quando si ritrovano bocconi avvelenati per cani o quando un animale mostra segni di avvelenamento?

Animali avvelenati: strage a Treviso

animali avvelenati treviso

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Strage di animali avvelenati nel trevigiano, in particolare nei comuni di Castelcucco e Paderno del Grappa: sono già tre i cadaveri rinvenuti nelle campagne, in particolare un gatto, un cagnolino meticcio ed un lupo cecoslovacco. E’ stato il padrone di quest’ultimo a lanciare l’allarme: il lupo aveva ingoiato il boccono avvelenato mentre si trovava a passeggio con il suo proprietario e, secondo la testimonianza del ragazzo, è morto dopo circa venti minuti di agonia. Fino ad ora è stato accertato che si tratti di un veleno a base di cianuro, anche se una maggiore certezza si potrà avere solo dopo le analisi dell’Istituto di Zoo Profilassi. Andrea Zanoni, eurodeputato di IDV in una nota ha dichiarato:

Bocconi avvelenati, in scadenza l’ordinanza che li vieta

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bocconi avvelenati cani gattiBocconi avvelenati lasciati lasciati sul territorio con l’obiettivo di colpire gli animali. Proprio pochi giorni fa abbiamo tentato di fare il punto della situazione circa gli avvelenamenti di cani e gatti e ne è emerso un quadro sconcertante, nonostante esista un’ordinanza che regolarizza questa pratica nel modo migliore per la tutela degli animali stessi: “Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati”. Si tratta di un’ordinanza del gennaio 2010, atta a modificare precedenti normative, che purtroppo scadrà con i suoi obiettivi il prossimo 10 febbraio.

Al bando le esche avvelenate

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Finalmente sulla gazzetta ufficiale è stata pubblicata l’ordinanza che vieta di utilizzare o detenere esche o bocconi avvelenati: tale ordinanza è modificativa di quella precedentemente emessa il 18 dicembre 2008, aumentandone di fatto l’efficacia. Il sottosegretario alla salute Francesca Martini ha precisato che l’uso di esche avvelenate o contenenti vetri, metalli o altri materiali pericolosi colpisce indiscriminatamente la fauna domestica e selvatica e può costituire un grave pericolo anche per le persone, in particolare per i bambini, e per l’ambiente.

Il fenomeno dello spargimento di esche avvelenate in terreni, giardini, strade o altri luoghi frequentati da animali è purtroppo un triste fenomeno che da nord a sud investe la nostra penisola. Ma non si tratta solo di un problema legato alla salute ed alla vita degli animali ma anche delle persone: è una pratica illegale, pericolosa, incivile.

L’Ordinanza prevede, in caso di reperimento di esche o bocconi avvelenati, l’obbligo di denuncia all’autorità giudiziaria da parte di proprietari di animali e veterinari, obbligo di segnalazione al sindaco del comune in cui sono rinvenute le esche, il quale dovrà provvedere tempestivamente a bonificare le zone infette, per prevenire i rischi diretti per la salute dell’uomo e degli animali.