Barol, cane soldato italiano, morte per malasanità?

cane soldato

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Barol purtroppo non ce l’ha fatta: il fedele pastore di razza belga malinois che per nove lunghi anni ha servito fedelmente il nostro esercito, è morto a causa della malasanità del nostro stato. Barol era un cane soldato arruolato nelle unità cinofile antisabotaggio dell’Esercito Italiano, ed ha prestato la sua attività in tantissime missioni come in Iraq, a Nassiriya, ma anche in Afghanistan, a Kandahar, Kost e Kabul per stanare i presunti kamikaze. In Kosovo invece il fedele amico a quattro zampe ha aiutato gli artificieri nei controlli finalizzati a prevenire e stroncare il traffico di armi ed esplosivi.

Stress post-traumatico, anche i cani ne soffrono: la storia di Gina

Anche i cani soffrono di stress post-traumatico. Lo dimostra il caso di Gina (la vedete nelle foto), un pastore tedesco in cura dopo essere rientrata dall’Iraq. Il cane che in guerra aveva il compito di rintracciare gli esplosivi, al suo ritorno a casa (in Colorado, USA), dopo sei mesi di missione, si rifiutava di entrare in qualunque stanza.

E fa discutere, proprio in questi giorni, dopo le proteste sollevate dall’ENPA (l’Ente Nazionale Protezione Animali), l’utilizzo di animali come soldato in operazioni militari di vario genere. Non solo cani per identificare gli ordigni, ma anche leoni marini impiegati come kamikaze, asini imbottiti di esplosivo e impiegati in missioni suicide, ratti, furetti, api impiegati su campi minati. Terribile, vero?