La tartaruga d’acqua dolce: guida al corretto allevamento

Un simpatico animaletto, amato dai nostri lettori di Tuttozampe, è certamente la tartaruga d’acqua: si tratta della Trachemys Scripta, originaria degli Stati Uniti e di cui esistono ben sedici sottospecie. Questi animali, se ben custoditi, possono vivere molto a lungo, anche più di trent’anni. La Scripta è una tartaruga d’acqua dolce, con il carapace di forma ovale e di colore verde che si scurisce con l’età e piastrone di colore giallo con alcune macchie nere. Le misure sono contenute: una femmina adulta misura circa trenta cm mentre i maschi, più piccoli, circa la metà.

Le Scripta sono timide, pacifiche, cercano sempre rifugio per starsene tranquille, ma al tempo stesso sanno essere anche molto curiose: è comunque un animale diurno che ama vivere in laghi e acque ferme, paludi e fiumi con acque lente, trascorre la maggior parte della vita in acqua, ma ha bisogno anche di posti asciutti e di molto sole, sotto i dieci gradi infatti tendono ad andare in letargo.

Tutte le sottospecie di Scripta possono essere allevate in cattività, anche se è importante avere a disposizione uno spazio adeguato per il loro sviluppo e la loro crescita: se sapete già di non disporre di tali spazi, non acquistate una tartaruga, soffrirebbe inutilmente e morirebbe entro il primo anno di vita. L’ideale sarebbero grandi acquaterrari o laghetti artificiali di almeno cinquecento litri: la vasca va collocata in una zona raggiunta dal sole ma anche con zone di ombra per evitare il surriscaldamento. Recintate la zona per evitare che la tartaruga scappi: ricordate che è un animale curioso e non sta fermo un secondo!

Acquario dolce, scegliere le piante giuste

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All’interno di un ecosistema in miniatura come l’acquario, un ruolo di grande importanza è ricoperto dalla presenza di piante sane e rigogliose. Tranne che negli acquari di tipo africano, dove vengono utilizzate quasi esclusivamente rocce, possiamo dire che le piante sono protagoniste di tutti gli acquari di acqua dolce.

Così come per i pesci, anche le piante hanno esigenze in termini di caratteristiche dell’acqua: al momento dell’acquisto, quindi, occorre sempre valutare se la pianta che ci accingiamo ad acquistare è adatta all’ambiente che ricreiamo. Una caratteristica che è meglio privilegiare è la velocità di crescita delle piante: piante a crescita rapida ci permettono di consumare più velocemente quelle sostanze che possono inquinare l’acqua (nitrati, fosfati) e contrastare la crescita di alghe, oltre a fornire riparo agli ospiti che saranno presenti.

Le piante vanno acquistate anche in base ai propri gusti estetici, possibilmente valutando una piantumazione che dia profondità all’acquario: il sistema migliore per questo tipo di effetto è quello di avere piante basse in primo piano, aumentandone l’altezza man mano che andiamo verso il fondo. Così facendo, creeremo uno sfondo verde e naturale che renderà più godibile tutta la vasca, con una sorta di giardino sul primo piano.

Allestimento dell’acquario d’acqua dolce: tecnica ed accessori.

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Dopo aver visto una panoramica delle operazioni preliminari da svolgere per poter allestire la nostra vasca, passiamo ad elencare alcuni consigli utili per scegliere correttamente gli accessori che utilizzeremo nel nostro acquario.

La scelta del filtro e dei materiali filtranti risulta fondamentale per la realizzazione di un acquario. Una scelta sbagliata può rendere una vasca bellissima un inferno per chi la abita. Prima di tutto, valutiamo la portata oraria del filtro, che dovrebbe essere dalle 4 alle 8 volte superiore del litraggio netto della vasca. Quindi per un acquario di 100 litri netti, è consigliabile scegliere un filtro con portata oraria di almeno 400 litri/ora. Fondamentali sono anche i materiali filtranti scelti per il nostro filtro.

Questi materiali avranno lo scopo di ospitare parte della flora batterica utile all’equilibrio chimico della vasca e trattenere resti biologici e sostanze inquinanti. Quelli più utilizzati sono cannolicchi, lana di perlon, spugne biologiche. Sconsigliato è l’uso del carbone attivo, che a lungo andare rilascia sostanze nocive nella vasca.