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Animali rari, il commercio viaggia su internet

orso-polare

Flora e fauna sono molto importanti per mantenere intatti i delicati equilibri che regolano la vita sulla Terra, ma moltissime specie sono tutt’oggi a rischio estinzione senza che venga fatto molto per evitare una totale scomparsa di buona parte delle specie, soprattutto quelle rare. Esiste un impegno concreto da parte delle associazioni in difesa della biodiversità, ma solo la forza comune di istituzioni e cittadini potrà portare a risultati positivi. Purtroppo, a peggiorare questo stato di cose è arrivato anche internet, di solito veicolo di importanti informazioni, ma in questo caso mezzo di trasporto sicuro e veloce per il commercio di esemplari rari. I controlli in rete, infatti, sono meno serrati ed è più facile che il tam tam delle notizie porti acquirenti in poche ore. Dati allarmanti, a questo proposito, sono stati forniti dal Cites, Convention on International trade in endangered species che è in corso a Doga, in Qatar.

Sono 175 le nazioni che stanno cercando insieme di risalire a cifre e luoghi dai quali parte il commercio clandestino, ma non è un processo facile e immediato. Per il web, a tal proposito, ha parlato Paul Todd, dell’International fund for animal welfare, il quale ha dichiarato ai microfoni della Bbc: “Internet sta diventando il fattore dominante nel mercato mondiale delle specie protette“. Un vendita che si moltiplica quotidianamente, anche perchè è molto facile mantenere l’anonimato.

Tra le specie di piante e animali che stanno scomparendo e, quindi, da tenere particolarmente d’occhio si conta la salamandra dell’Iran, detta del kaiser o dell’imperatore,venduta a 200 dollari e il corallo rosa e rosso, per il quale era stata chiesta una regolamentazione del commercio, proposta bocciata per evitare di mettere in ginocchio parecchie popolazioni povere del mondo, che vivono utilizzandolo. Non è stata accettata neanche l’idea di bloccare la vendita internazionale del tonno a pinne azzurre e dell’orso polare. Intanto i Paesi del mondo, continuano a discutere cercando una via che serva a evitare che presto molti esemplari, possano solo essere ricordati e mai più visti sul pianeta.

foto di:Alessandro Caruso

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