Gatti, l’Isis gli dichiara guerra

Gatti, l'Isis gli dichiara guerra

Gatti e gattini considerati impuri e messi al bando dall’Isis: l‘ultima follia del sedicente comitato centrale dello Stato Islamico ha emesso una fatwa cioè un decreto legge che proibisce l’allevamento di gatti nelle case a Mosul, in Iraq perché non in linea con la visione l’ideologia e la fede dei militanti. L’Isis ha invitato gli abitanti della città ad obbedire alla legge e a non violarla per non andare incontro a punizioni quali pubbliche fustigazioni.

 

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Uccide gatti a coltellate e martellate

Gatti madre uccisi, sei mesi carcere

I tre gatti della madre li ha uccisi uno a colpi di martello, gli altri due a coltellate con una ferocia indescrivibile. Il tribunale di Marsiglia ha condannato il ventenne Sebastien Labat-Gest sei mesi di carcere per il brutale omicidio dei felini di casa, ammazzati per vendetta nei confronti della madre che si rifiutava di dargli 10 euro per comprarsi la droga.

Gatti madre uccisi, sei mesi carcere

USA: test del DNA usato per incastrare colpevoli di delitti contro gli animali

Una novità arriva direttamente dagli Stati Uniti: due uomini sono stati arrestati e rischiano una condanna, per aver compiuto delle torture sugli animali. L’arresto è stato possibile grazie all’utilizzo del DNA come prova, per confermare la presenza degli aggressori sulla scena del crimine: si tratta di una vera e propria rivoluzione, in quanto fino ad ora tali test erano utilizzati solamente per smascherare i colpevoli di delitti in danno ad altri essere umani, non era mai accaduto che si facesse ricorso ad DNA per aiutare gli amici a quattro zampe.

I due accusati sono entrambi di Brooklyn, ma i fatti sono diversi: il primo riguarda un ragazzo ventenne originario del Tobago che è stato accusato di aver dato alle fiamme un gatto trovato in un appartamento, in cui lo stesso Monderoy si era introdotto illegalmente per rubare.

L’uomo, tendendo conto anche della crudeltà con cui ha eseguito il gesto, rischia fino a quindici anni di carcere più l’espulsione dagli Stati Uniti come misura di sicurezza accessoria. La seconda vicenda, invece, riguarda un trentenne accusato di aver picchiato la propria gatta fino ad ucciderla: in questo caso l’uomo secondo la legge americana rischia fino a due anni di carcere.