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Rinuncia di proprietà: con quale cuore?

Il tema della rinuncia di proprietà è uno dei più spinosi da affrontare: con quale cuore si rinuncia alla proprietà di un cane o di un gatto?

Rinuncia di proprietà solo in casi estremi

In questo caso, ci teniamo subito a dirlo non parliamo di casi estremi come la morte di una persona. O delle difficoltà oggettive di mantenimento da parte di una persona. In questo  ultimo caso non di rado vengono a mancare seriamente delle condizioni adatte: pensiamo al ricovero in strutture di lungo degenza o a malattie gravi.

Vogliamo soffermarci a parlare della rinuncia di proprietà che nasce per capriccio. E in due casi specifici: quella di animali acquistati e quella di animali adottati.

Atrocità in entrambi i casi, va sottolineato. Ma parliamo del primo caso. In questa occorrenza abbiamo un cane o un gatto, solitamente acquistati in un negozio o da allevatori che, talvolta anche dopo pochi mesi, massimo un anno vengono colpiti dalla rinuncia di proprietà.

La domanda è la seguente: per quale motivo avete acquistato un cane o un gatto per poi rinunciarvi? Non vi eravate informati abbastanza bene di cosa significasse prendersene cura? Era il passatempo che si pensava di saper gestire? Sta per nascere un figlio e l’animale è messo alla porta? In questo caso si è gentili se tali padroni vengono definiti egoisti e capricciosi.

Gli animali non sono giocattoli, hanno dei sentimenti e si ritroveranno con il cuore spezzato in un canile nella maggior parte dei casi.

Spezzare il cuore ad animali già sofferenti

La rinuncia di proprietà nel caso di animali che sono stati adottati è ancora più ignobile e deriva dal fatto che quando si procede a un’adozione si sa che il cane, a prescindere dall’età potrà essere traumatizzato o comunque bisognoso d’amore. Perché già sa cosa significa perdere un padrone. In alcuni casi il carattere sarà semplice da gestire, in altri no. E proprio per tale motivo o si è preparati a quello che si può incontrare o meglio non illudere nuovamente queste povere creature.

Piccoli esseri che dopo aver sofferto si sono illuse di aver incontrato la loro famiglia definitiva. E invece vengo rispedite indietro. Talvolta dopo un anno di adozione. A meno che non si profilino dei casi estremi come quelli indicati sopra, per il bene degli animali, non cercate un passatempo. Adottate solo se effettivamente siete pronti a prendervi cura davvero di questi animali.

La rinuncia di proprietà è un atto che influisce sulla vita del cane o del gatto in maniera importante. Siate umani nel vero senso della parola ed evitatela il più possibile.

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