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Spese veterinarie, come portarle in detrazione?

I amici amici domestici di riempiono di coccole e di attenzioni, ma anche cani, gatti e altri animali da compagnia hanno necessità di controlli e visite mediche gravando sul bilancio della casa.

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Fortunatamente c’è la possibilità di poter ricevere qualche detrazione e sconto fiscale da inserire nella dichiarazione dei redditi per recuperare parte delle spese sostenute per i propri animali domestico. Vediamo come.  

Innanzitutto è necessario conservare solo lo scontrino parlante, ma non la ricetta medica ai fini della detrazione perché le spese sono già inserire in dichiarazione. Spese per il veterinario e spese per l’acquisto dei medicinali possono essere recuperate tasse nella misura massima del 19%: in pratica dichiarando le spese effettuate per l’animale e sostenute nell’anno relativo alla dichiarazione dei redditi che si sta effettuando è possibile ottenere una riduzione del 19% sull’Irpef. Va bene il 19% di detrazione, ma entro dei limiti che sono stati fissati: il limite massimo di spesa è pari a 387,34 euro e il limite minino è pari a 129,11 euro (la franchigia).

Restano esclusi dalla possibilità di detrazione del 19% tutti i costi sostenuti per mangimi speciali e per antiparassitari perché il Ministero della Salute non li riconosce come farmaci.

COME RISPARMIARE SULLE SPESE VETERINARIE

Ricordiamo che è possibile portare in detrazione solo ed esclusivamente le spese veterinarie che vengono sostenute per la cura di animali legalmente detenuti per scopo di compagnia o per attività sportiva. Al di sopra della spesa massima, il resto è tutto a carico del contribuente. Inoltre è bene sapere che le cifre sono le stesse a prescindere dal numero degli animali legalmente posseduti.

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