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Sharing dog, la condivisione del cane spopola in America

Arriva direttamente dall’America la più bislacca delle condivisioni: dopo le auto e le case, arriva anche la condivisione del cane. In tempi di sharing economy in America si sta testando, e con un certo successo, la condivisione di un cucciolo. 

Ma perché mai condividere il percorso e l’affetto di un cane? 

diabete, cane, gatto

Tanti ammettono che si tratta di un modo per far fronte alla mancanza di tempo, budget e spazi, ma pare proprio che la sharing dog, la condivisione di un cane, stia avendo un successo inaspettato. 

Come funziona la sharing dog? In sostanza la app apposita mette in contatto chi possiede un cane e magari ha poco tempo a disposizione da dedicargli e chi non ha un cane, ma ne vorrebbe uno. 

Una volta che si viene messi in contatto subentrano una serie di incontri preliminari, si conosce il cane e si trovano gli appuntamenti giusti: il cucciolo andrà a spasso con i ‘’caregivers” rendendoli felici e alleggerendo la responsabilità dei proprietari. Qualcuno si dice entusiasta dei vantaggi reciproci perché il padrone avrà un dogsitter fidato e continuativo senza dover sostenere spese di alcun tipo e i borrowe potranno avere la gioia di un cane senza troppe responsabilità. 

Anche i cuccioli hanno i loro vantaggi perché per loro si moltiplicano le possibilità di poter giocare uscire, ricevere attenzioni.

Tra le app più quotate ci sono Share a dog, che consente di trovare un cucciolo o un nuovo caregivers geolocalizzandolo, vicino a casa o lavoro, Borrow my dog che punta soprattutto sull’affidabilità e referenzialità di cani e borrower. 

 

photo credits | think stock

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