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Salute dei cani, oggetto di studio del Kennel Club

Salute cani studio Kennel Club

Il Kennel Club inglese, in collaborazione con i ricercatori dell’Università di Edimburgo, Manchester e Liverpool, sta portando avanti, dal 2010, il Dogslife Project, una ricerca piuttosto imponente, che si è guadagnata le pagine della rivista “Bmc Veterinary Reserach”. Si tratta di un progetto ambizioso, che mira a colmare i gap nella conoscenza delle condizioni di salute dei cani.

Dal 2010 ad oggi sono stati monitorati ben 1.407 cuccioli di Labrador Retriever. La scelta dei ricercatori è caduta su questa razza per vari motivi: è un cane affettuoso e docile, privo di qualsiasi traccia di aggressività e non a caso utilizzato spessissimo nella Pet Therapy. Sapevate che sono tra i pet più amati in Italia dopo quelli di Pastore tedesco e Setter inglese? Senza contare che in Gran Bretagna, dov’è partito lo studio, è considerata vera e propria patria della razza.

Oggi, a distanza di quasi 3 anni, s’iniziano a tirare le somme e dai primi risultati è emerso come 4 cani su 10 (coinvolti nello studio) si sono ammalati almeno 1 volta, l’80% è stato male intorno all’anno di età, ma solo la metà è stata portata dal veterinario in quanto i proprietari non hanno ritenuto che la situazione fosse tanto grave da richiedere una visita. Dei pelosetti tenuti sotto osservazione, i casi di malessere sono stati in tutto 3175, con 83 sintomi diversi: dai più diffusi quali diarrea e vomito (48%dei casi) a problemi di pelle o mantello (18%), muscolo scheletrici (12%), ottici (5%), respiratori (5%) e così via.

Questo megastudio consentirà, attraverso l’osservazione della salute dei Labrador, di capirne di più su quella in generale della specie canina, dal grado di incidenza delle malattie più diffuse ai fattori di rischio delle patologie più rare. Lo scopo, come sempre, è quello di poter prevenire e combattere le malattie e migliorare la qualità della vita dei nostri fedeli amici a 4 zampe.

Via| Anmvi – Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani; Photo Credit| Thinkstock

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