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Zoomafie in aumento, i dati del dossier Lav

Combattimenti e corse clandestine, traffico di cuccioli; bracconaggio e maltrattamento organizzato di animali, migliaia di vittime: i crimini contro gli animali (ogni ora un reato), purtroppo sono in crescita in Italia. Lo dice il rapporto Zoomafia 2016, Crimini organizzati contro gli animali presentato dalla Lav, la lega antivivisezione, e curato dal criminologo Ciro Troiano. Il dossier, giunto alla sua 17 esima edizione, fa emergere una realtà terrificante: nel 2015 sono aumentati il business e l’interesse della criminalità organizzata sugli animali e il loro sfruttamento criminale.

 

 

 

I dati sono impietosi e allarmanti: nel 2015, rispetto all’anno precedente c’è stato un aumento del 64% dei cani usati per combattimenti clandestini e sequestrati e del 110% delle persone denunciate.
Altro fronte criminale: la tratta dei cuccioli dai paesi dell’Est, si conferma uno dei business più redditizi che coinvolge migliaia di animali ogni anno e che vede attive organizzazioni transazionali. Nei paesi di origine i cuccioli sono allevati in strutture fatiscenti  e venduti per pochi euro, spesso arrivano ammalati e accompagnati da falsi pedigree e da documentazione contraffatta.

Per non parlare dei ‘canili per delinquere’: basti pensare che 11 tra canili e strutture, con oltre 1500 cani e 200 gatti, sono stati sequestrati nel corso del 2015 e 13 le persone denunciate per reati che vanno dalla truffa al maltrattamento, all’esercizio abusivo della professione veterinaria, secondo i dati in possesso alla Lav. Il randagismo incrementa un business criminale.

Non meno preoccupanti l‘illegalità nell’ippica, il bracconaggio e il traffico di fauna selvatica, il controllo criminale del mercato ittico come degli allevamenti dove ogni anno scompaiono nel nulla 150 mila animali, fino al bracconaggio ittico. Tutti ambiti in cui è attiva la criminalità zoomafiosa.

Nel traffico di cuccioli – scrive nel rapporto il criminologo Ciro Troiano – è noto l’interesse di alcuni esponenti della camorra, mentre nella gestione dei canili basta ricordare le vicende di ‘mafia capitale’, che hanno evidenziato il tentativo di accaparramento degli appalti comunali. Sul piano investigativo occorrerebbe intervenire più approfonditamente per far emergere questi profili criminali e per adottare strategie di contrasto più radicali. Parimenti occorrerebbe intensificare l’analisi e il contrasto a tutte le forme di maltrattamento organizzato di animali, come ad esempio i combattimenti tra animali e le corse clandestine di cavalli.

Per contrastare i combattimenti clandestini tra cani, dal 1 luglio, la Lav ha  riattivato il numero Sos Combattimenti, 06 4461206, per denunciare.

 

Fonte lav.it

Photo credits Thinkstock

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