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Tassare le pellicce: manovra “Salva Italia” e “Salva Animali”

E’ questa la nuova proposta della LAV (Lega Anti Vivisezione): tassare le pellicce in quanto bene di lusso, dunque non necessario in modo da dare un serio contributo alla manovra fiscale italiana e soprattutto salvaguardare la vita di tanti animali. E’ per questo che l’associazione, oggi e domani (10 e 11 dicembre 2011) scende nelle piazze con la nuova campagna informativa “non lo sapevo.com”. In un sito internet tutti i motivi per cui questa prassi andrebbe evitata, ma soprattutto, il lancio di una raccolta di firme.

Come si legge nel comunicato stampa, l’obiettivo è quello di

“chiedere una legge nazionale che vieti l’allevamento, la cattura e l’uccisione di animali per la produzione di pellicce, una drammatica realtà che in Italia interessa ancora circa 200.000 animali tra visoni e cincillà condannati a morte negli allevamenti presenti in Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Abruzzo”.

Questa è una delle strane contraddizioni del nostro Paese: questa legge non esiste, nonostantel’art.544-bis del codice penale individui l’uccisione di animali senza necessità come un reato. Quale necessità esiste in una pelliccia di animale che altri materiali non possano sostituire? Diciamocelo pure. Nessuna. Anzi:  è decisamente superflua. E’ un prodotto di “lusso”, ma anche portato nella fascia di mercato più bassa,  nella grande distribuzione, sotto forma di inserti, o comunque con l’utilizzo di pellicce animali meno pregiate, cioè al posto di volpi e visoni , conigli e procioni, quando, non si utilizzano addirittura cani e gatti. Ecco allora la proposta della LAV al Governo Monti, che per salvare l’Italia, avrebbe ben dovuto tassare il lusso: raddoppiare l’IVA sui prodotti contenenti pellicce animali! Considerato nel 2010 un consumo di prodotti in pelliccia equivalente a 1.365 milioni di euro, al netto di esportazioni e importazioni, un’IVA doppia, dunque al 46% per ogni capo in pelliccia, porterebbe allo Stato circa 627,9 milioni di euro. Per ora si è preferito tassare altro, nel futuro vedremo. Ricordate:

“la pelliccia non è un prodotto etico, ecologico, responsabile e sostenibile”

Importante dunque scendere in piazza a firmare, l’elenco dei luoghi nel sito della LAV che ci ha concesso anche le foto degli animali destinati a diventare pellicce. Per approfondire il tema cliccate invece su “Non lo sapevo.com

 

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