Due oche condannate si danno l’ultimo bacio (FOTO)

Due oche condannate si danno l'ultimo bacio (FOTO)

Due oche, maschio e femmina, una coppia che ha trascorso una vita insieme, costrette a separarsi perché mandate al macello. Il maschio assiste al prelevamento della sua compagna e vorrebbe salvarla. Non possono fare altro che scambiarsi un ultimo straziante bacio che esprime sofferenza, paura, delicatezza e amore indicibile tra loro, al di là di gni nostra umana previsione o meschino pregiudizio. Le immagini diffuse sul social cinese Weibo stanno facendo il giro del mondo sconvolgendo i nostri ‘assetti’ mentali. Ancora convinti che gli animali non abbiano anima, coscienza, e non provino amore, dolore del distacco, sentimenti?

 

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Fenicottero rosa, l’insolito bagnante di una spiaggia in Sardegna

Fenicottero in spiaggia

In ‘costume’ rosato  con screziature nere su sfondo bianco: non una miss più o meno famosa, ma un elegantissimo esemplare di fenicottero rosa è stato avvistato tra lo stupore e la meraviglia sulla spiaggia de Il Poetto, a Cagliari, e immortalato da un’emozionata quanto prontissima bagnante. Passeggiava, evidentemente consapevole di quanto faccia bene alla salute camminare in riva al mare.

Fenicottero rosa in spiaggia

 

Oca salva grazie ad un becco di rame

oca dal becco di rame

becco di rame

Una bella favola a lieto fine arriva da Montevarchi in provincia di Arezzo, in Toscana. Quì, in una fattoria, viveva l’oca Ottorino, insieme alla famiglia Bartolini, che considerava quell’animale, definito da cortile, un vero e proprio pet. Purtroppo, forse a causa dell’attacco di una volpe di passaggio, l’oca un brutto giorno si è ritrovata con la parte superiore del becco spezzato a metà: in quelle condizioni Ottorino non avrebbe potuto mangiare e bere, e sarebbe quindi morta nel giro di un paio di settimane. Ma la sua famiglia non ci ha pensato due volte ed ha portato l’oca dal proprio veterinario, nella clinica in Valdarno.

Pappagalli: immagini e un po’ di notizie

pappagalli (15)

Psittaciformes. Ovvero l’ordine a cui appartengono una gran moltitudine di uccelli, noti a tutti come Pappagalli. La diffusione di questi animali è avvenuta principalmente nelle zone tropicali e subtropicali del mondo, Africa, Oceania, India e Asia sudorientale.

Possiamo riconoscere i pappagalli da alcune caratteristiche fisiche:

  • La posizione del corpo, che a differenza di quella di molti altri (piccoli) volatili non è piegata, ma tende ad essere eretta;
  • Il becco ricurvo, che ricorda quello dei rapaci (falchi e avvoltoi ad esempio), e che rende il pappagallo specializzato nell’apertura dei frutti o dei semi legnosi;
  • La mandibola superiore non si fonde con il cranio, in questo modo i pappagalli possono effettuare dei movimenti piuttosto sciolti con il becco e con la testa;
  • Il numero delle dita delle zampe, che sono quattro e sono opposte tra loro e accoppiate a due a due;
  • E infine la caratteristica forse più famosa: alcune specie riescono a imitare e riprodurre suoni e voci umane.

I pappagalli che meglio riproducono suoni e parole sono i Cinerini, ovvero quelli di colore tendente al grigio, e anche quelli della specie Ara più grandi (quelli dal caratteristico colore rosso e blu). Quando sono liberi in natura i pappagalli comunque tendono a non imitare suoni e versi, questa loro tendenza si sviluppa quando sono tenuti in cattività e instaurano un rapporto affettivo con i loro proprietari. I pappagalli infatti spesso “parlano” o per attirare l’attenzione o anche quando qualcuno, principalmente il loro padrone, si avvicina e tende ad instaurare una sorta di dialogo con loro. Questa capacità sembra sia data dal fatto che numerose loro emissioni vocali, proprie della specie, somiglino ad alcune consonanti e vocali del parlato umano, e quindi per i pappagalli risulta estremamente semplice riprodurre dei suoni così simili alla loro “lingua”.