Cavalli, prevenzione delle malattie infettive

Ne parla il dottor Andrea Brignolo su The Paddock dell’importanza della prevenzione delle malattie infettive nel cavallo. Come per ogni altra specie, spiega l’esperto, esistono, oltre al normale buon senso che porta ad accudire l’animale assicurandogli condizioni igieniche adeguate ed un’alimentazione equilibrata e sana, delle vaccinazioni e delle terapie farmacologiche atte a proteggerlo dalle malattie più comuni, potenziando le difese naturali dell’organismo contro batteri e germi.

Sin da i primi giorni di vita, addirittura già nelle prime 24 ore dalla venuta al mondo, Brignolo spiega che è opportuno somministrare al puledro un siero antitetanico ed un siero antipoliartritico, due protezioni cruciali che potrebbero salvare la vita all’animale qualora a rischio di contrarre le malattie.

Una misura preventiva di fondamentale importanza anche perché, appena nato, il cavallo è sprovvisto di difese immunitarie forti abbastanza ovvero capaci di autodifendersi da malattie, come lo sono il tetano e la poliartrite, che possono rivelarsi fatali per l’animale anche quando vengono somministrati dei farmaci.

Reazioni allergiche alle vaccinazioni nei cani

I vaccini, somministrati per stimolare il sistema immunitario e proteggere il cane dagli agenti infettivi, possono causare all’animale alcuni sintomi, che variano da lievi a gravi. Dal dolore nel punto in cui è stata fatta l’iniezione alla febbre fino ad arrivare a vere e proprie reazioni allergiche, più o meno allarmanti.

Le reazioni di lieve entità includono febbre, stanchezza e perdita di appetito e si risolvono solitamente senza alcun trattamento.
L’orticaria rientra invece nelle reazioni di moderata entità e provoca ponfi, rossore e gonfiore delle labbra, intorno agli occhi, e nella regione del collo. Di solito è estremamente pruriginosa. E’ la reazione più comune nei cani ed in alcuni casi, può progredire fino all’anafilassi, che è considerata pericolosa per la vita.

La reazione più grave, come anticipato sopra, è l’anafilassi, un’improvvisa e grave risposta allergica che produce difficoltà respiratorie, collasso e possibile morte. I sintomi di solito comprendono: improvvisa comparsa di vomito, diarrea, andatura barcollante, rapido calo della pressione arteriosa, gonfiore della laringe che porta ad ostruzione delle vie aeree (e all’incapacità di respirare), convulsioni e collasso cardiovascolare o morte. Questa reazione, così come l’orticaria, è estremamente pericolosa per la vita del vostro cane, se non viene trattata tempestivamente.

Panleucopenia felina

La panleucopenia felina è una malattia virale che provoca di solito una grave gastroenterite. E’ comunemente chiamata cimurro felino, ed è causata da un virus specifico chiamato parvovirus. Senza trattamento, ha un tasso di mortalità molto elevato.

La malattia è altamente contagiosa e può colpire qualsiasi razza, ma i giovani gattini non vaccinati sono ad un rischio significativamente più alto rispetto agli altri gatti. I più colpiti sono nello specifico i cuccioli non vaccinati di età compresa tra i 3 e i 5 mesi.

Sintomi

A parte i disturbi gastrointestinali più comuni, il virus può causare morte prematura del feto e aborti nelle femmine gravide, morte neonatale, e sintomi a carico del sistema nervoso. Alcuni gattini possono morire rapidamente, anche entro 24 ore dalla comparsa dei primi sintomi clinici. I gatti anziani possono sviluppare un’infezione subclinica, ovvero che mostra sintomi ridotti al minimo della malattia, e avere una rapida ripresa.

La scelta delle vaccinazioni per gli amici a quattro zampe

Sarebbe auspicabile che tutti i veterinari imparassero ad incoraggiare le persone a prendere delle decisioni importanti in merito alle vaccinazioni. Non è il caso, infatti, come è avvenuto negli scorsi anni, di creare una sorta di regola generale che dia al padrone piena libertà di scelta e, soprattutto, che sia difficilmente adattabile a tutte le specie di animali domestici. Ognuno di questi programmi, comunque, è ovvio, deve prendere in considerazione la massima copertura per le malattie potenzialmente mortali ed endemiche della zona in cui si trova il pet.

Infezione da coronavirus nel cane

Il coronavirus è un virus che causa un’infezione improvvisa nei cuccioli e nei cani. Invade le cellule in rapida crescita della mucosa intestinale con conseguente nausea, mancanza di appetito, vomito e diarrea. La malattia può essere asintomica o con gravi sintomi. Il coronavirus, tuttavia, non comporta lo stesso grado di malattia associata al parvovirus.

L’infezione è generalmente attribuita all’ingestione di materiale contaminato da feci di cane e può verificarsi quando un cane odora o lecca il suolo, un contatto diretto con un altro cane non è necessario per contrarre l’infezione. Il coronavirus rimane nelle feci dei cani infetti per mesi dopo l’ingestione iniziale. I cani a più alto rischio di infezione sono i cuccioli non vaccinati o quelli che non hanno ancora completato la loro serie di vaccinazioni.

Gli allevamenti e le mostre canine hanno portato alla comparsa di focolai di coronavirus.
Possono essere infettati cani di tutte le età, anche se i cuccioli e i cani più giovani sono i più sensibili. Vivere in ambienti insalubri e/o canili sovraffollati può aumentare la possibilità di contrarre infezioni, a causa di parassiti, batteri e altri virus che aumentano la suscettibilità del cane a questo genere di patologie. Una corretta vaccinazione riduce certamente i rischi.

The Pet’s Diary, il libretto sanitario di Fido in una pratica applicazione iPhone

The Pet’s Diary è l’applicazione iPhone ideale per gestire sempre e ovunque la salute del nostro animale domestico. Immaginate di avere a portata di zampa, in ogni momento ed in ogni luogo, tutte le informazioni che solitamente vengono trascritte dal veterinario sul libretto sanitario: in primis le vaccinazioni effettuate dal nostro amico a quattro zampe e la data degli eventuali richiami da effettuare.

Abbiamo già ampiamente parlato dell’importanza di vaccinare il cane contro le principali malattie diffuse nella nostra zona di residenza. Quando partiamo per le vacanze, è opportuno consultare il veterinario qualche mese prima per farci consigliare su eventuali altre profilassi da adottare prima di recarci in un luogo specifico. E per non saltare nemmeno un appuntamento ci viene incontro proprio The Pet’s Diary, l’applicazione iPhone sviluppata da Rudy Trematerra, utile soprattutto a chi si perde sempre tutto.

Come trasformare un gatto randagio in un animale domestico

gatto randagioSe vi siete decisi ad adottare un gatto randagio che da tempo gira nel cortile del vostro condominio o viene a mangiare nel vostro giardino, il primo passo da fare è conquistarne la fiducia. Ci vorrà del tempo e tanta pazienza.
I gatti abbandonati che hanno già avuto a che fare con delle persone saranno più disponibili a fare amicizia e la transizione da randagio a domestico sarà più semplice.

Vale la regola del prendetelo per la gola. Il gatto tornerà se trova da mangiare e capirà in fretta che siete voi ad offrirgli il pasto. Dopo un po’ diventerà un frequentatore abituale del vostro portico. A quel punto potrete avvicinarvi con cautela e gradualmente e pensare a costruirgli un rifugio all’esterno di casa vostra in modo che sia invogliato a restare.