Alexander McQueen lascia l’eredità ai suoi cani

Lo stilista inglese Alexander McQueen, scomparso un anno e mezzo fa e famosissimo in tutto il mondo, ha voluto lasciare 50 mila sterline, pari a circa 56mila euro dei suoi 18 milioni di eredità, ai suoi amati cani, che lo hanno seguito ed accompagnato per buona parte della sua vita. I soldi sono stati versati in un fondo fiduciario per assistere i suoi tre cani, Minter, Juice e Callum, fino alla fine dei loro giorni. Un gesto inconsueto cui ormai siamo abituati, dato che sono in molti a scegliere di destinare il proprio denaro ad un animale, fedele amico e compagno di una vita insieme.

Animali domestici in aumento tra i single

Single per scelta, separati, vedovi, anziani, giovani e meno giovani, tutti con un denominatore comune: la passione per gli animali domestici. Le statistiche diffuse dall’AIDAA, raccolte da un recente sondaggio che ha coinvolto un campione di 698 individui, ci parlano di un trend in aumento: a possedere un tuttozampe è il 58.8% dei singles e, se pensiamo che nel 2008 la percentuale si attestava al 46,2%, la crescita degli amici a quattrozampe tra le persone che vivono da sole appare davvero enorme.

Sarà che avere qualcuno che aspetta a casa e che fa sentire utili non è più di sollievo solo agli anziani soli, ma anche a chi lavora tutto il giorno fuori ed al rientro ha bisogno di dare e ricevere attenzioni.

Qualche dato interessante diffuso dall’associazione animalista riguarda le preferenze di uomini e donne nell’adozione di un animale domestico ma anche le diverse scelte di un pet sulla base del proprio stile di vita e dell’età. Vediamolo nel dettaglio.

Eredità agli animali, AIDAA: 35 miliardi di euro solo in Italia

Il giudice di di Milano, Damiano Spera, potrà anche aver sentenziato che quando perdiamo un animale non c’è alcun danno morale, ma se sempre più italiani decidono di lasciare i loro beni agli animali domestici piuttosto che a familiari ed amici, qualche legame affettivo dovrà pur essersi stabilito tra i tuttozampe e le persone. Molto stretto, direi, a giudicare dalla cifre diffuse dall’AIDAA, l’Associazione Italiana per la Difesa di Animali e Ambiente, sulle eredità di cui sono potenziali beneficiari cani, gatti & co: pensate un po’, ben 35 miliardi di euro.
E diciamo potenziali, perché si tratta di stime calcolate sulla base di un sondaggio rivolto ad un campione di 3.000 famiglie italiane su un totale di 10 milioni di famiglie che detengono animali domestici.

Dai risultati si evince che il 20% degli intervistati vuole stanziare una cifra per il mantenimento degli animali dopo la dipartita o ancora dare in beneficenza denaro ad associazioni che si occupano della tutela e della difesa dei diritti degli animali.
Il 6% intende lasciare tutta o parte dell’eredità ad un tutore che si prenda cura del cane piuttosto che del gatto anche se, tra il dire ed il fare, ci sono di mezzo figli, parenti ed amici che solitamente vengono privilegiati, come è giusto che sia, al momento di farlo davvero il testamento e non di rispondere ad un semplice sondaggio.

Gli italiani e la caccia

cane caccia

Gli italiani sono sempre stati un popolo di cacciatori, una passione che ha origini antiche, legate alla sopravvivenza della specie ma che oggi, venute meno tali esigenze, si coltiva per sport o per passatempo. Tuttavia un recente sondaggio, pubblicato nei giorni scorsi sul sito web del quotidiano La Repubblica, dimostra come sono cambiate le abitudini e le visioni degli italiani nei confronti della caccia.

Dal sondaggio emerge chiaramente che sette italiani su dieci sono fortemente contrari alla caccia, due non prendono una posizione decisa, uno è a favore: una presa di posizione decisa da parte dei nostri connazionali intervistati, che di certo non può e non deve passare inosservata. L’indagine sopra descritta è stata condotta dalla Ipsos e promossa dalle associazioni di categoria come Enpa, Lav, Legambiente, Lipu e WWF.

Il campione totale di persone intervistate è stato pari a 980 elementi: di tale nucleo ben il 70% si è dichiarato contrario alla caccia, contro i 22% dei neutri e solo un 8% di favorevoli. Tutto questo mentre proprio in questi giorni sta per essere discusso alla camera un progetto di legge approvato dal senato che intende riformare ed ampliare la normativa sulla caccia.