Orsi dolci, è colpa di una malattia mortale

encefalite orsi dolci

Orsi affettuosi come i cani che non hanno paura dell’uomo e che si lasciano accarezzare: un sogno che nasconde però un’amara realtà, ovvero gli effetti di una malattia mortale per questi grandi e imponenti mammiferi.

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Trentino, orso aggredito dall’uomo secondo l’Enpa

orso

Colpo di scena nella vicenda dell’aggressione che un uomo, a passeggio con il suo cane, ha subìto da parte di un orso pochi giorni fa in Trentino, lo scorso 22 luglio a Terlago. Sarebbe stato l’uomo ad attaccare per primo l’animale che attualmente è “ricercato” dalla Regione.

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C’è un vero colpo di scena nella vicenda relativa alla presunta aggressione di un orso ai danni di un escursionista trentino, al quale l’Enpa rinnova gli auguri di pronta guarigione. Secondo quanto riferito ieri (lunedì) a Radio 3 Scienza da Claudio Groff, responsabile settore grandi carnivori, servizio foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento, sarebbe stato il pensionato ad aggredire per primo l’animale e non viceversa. Groff, citando la testimonianza resagli dallo stesso ferito chiarisce infatti che l’idraulico settantenne di Cadine ha attaccato l’orso a colpi di bastone, perché terrorizzato dalla comparsa improvvisa del plantigrado.

Villavallelonga, orso si introduce nel soggiorno di una casa

 Pensavano fosse un ladro e invece si tratta di un orso: quando intorno alle 2 di notte una famiglia di Villavallelonga, in provincia de L’Aquila, si è trovata in soggiorno un orso spaventato, è fuggita via terrorizzata dal balcone.

 

Ma i responsabili del Parco Nazionale d’Abruzzo vogliono proteggere l’esemplare che conoscono bene: si chiama Mario ed è un esemplare di orso maschio di circa 3 anni che pesa 120 chili. I responsabili lo conoscono perché spesso e volentieri esce la notte tanto che qualche tempo fa gli era stato applicato un radiocollare per monitorarne gli spostamenti.

Orso Jimbo, 700 chili di coccole (VIDEO)

Orso Jimbo, 700 chili di coccole (VIDEO)

Lo mordicchia affettuosamente, gli lecca il volto e lo ‘accarezza’; gioca, lo trattiene, non vuole che dorma. Si comporta con l’uomo che lo cura come un animale domestico anche se di stazza grossa; un cucciolone ‘attardato’. Peccato che Jimbo sia un Kodiak, enorme e temutissimo orso dell’Alaska di 700 chili ripartiti su un’altezza di 3 metri! Ma con Jim, il suo papà adottivo che conosce da 23 anni, l’inconsueto è la regola, l’impossibile è realtà, le leggi di natura sono sovvertite e il video lo dimostra.

 

 

 

10 cuccioli a scuola da mamma orsa (FOTO)

10 cuccioli a scuola da mamma orsa (FOTO)

Nessuno ‘nasce imparato’, come si usa dire, e tutti apprendiamo a stare al mondo. Ora è tempo di scuola anche per gli orsetti che da mamma orsa imparano lezioni fondamentali di sopravvivenza: pescare, nuotare, arrampicarsi su alberi e rocce, attraversare fiumi. Le mamme, con dedizione e pazienza, insegnano ai loro cuccioli come badare a se stessi e diventare autonomi. E tra una lezione e l’altra c’è tempo per le coccole. Come potete vedere in queste 10 illuminanti immagini.

 

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Stefan, un quattro zampe in famiglia formato gigante (VIDEO)

Stefan, un quattro zampe in famiglia formato gigante (VIDEO)

Stefan, il cane di casa è cresciuto a dismisura… in effetti, a ben guardare, il quattro zampe in questione non è proprio un cane, ma un orso. Nei prossimi tempi andrà aggiornato il concetto di animale di affezione visto e considerato che sempre più spesso capita di imbattersi in storie di inconsuete convivenze con animali non proprio domestici, diventate ordinarie: come questa dell’orso che da 23 anni vive a Mosca con Svetlana and Yuriy Panteleenko. La coppia lo adottò dopo che era stato trovato orfano in un bosco a soli tre mesi.

 

L’orso, la tigre e il leone, amici per la pelle (FOTO)

L'orso, la tigre e il leone, amici per la pelle (FOTO)

Baloo l’orso, Leo il leone e Shere Khan la tigre: ecco a voi tre amici ma non al bar che stupiscono oltremodo. E sì che il mondo animale ce ne propone di amicizie improbabili: cani con elefanti; gatti con volpi, gufi con gatti e cani, galline con cani. Ma non si sono mai visti un orso nero americano, un leone africano e una tigre del Bengala vivere insieme in totale armonia come questi tre fanno in un rifugio in Georgia. Una storia, la loro, senza precedenti né uguali, con un inizio tristissimo e sviluppi sorprendenti.  Una storia di una grande amicizia che dura da 15 anni e si può scoprire in 10 sensazionali foto.

 

 

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Uccisione orsa Daniza, la denuncia contro l’Italia dell’OIPA

uccisione orsa daniza denuncia contro italia oipa

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Oramai tutti conoscono la storia di Daniza, la mamma orso uccisa in Trentino a causa dell’anestesia. E la denuncia dell’OIPA è per lei, per quella vita rubata ad una specie rigorosamente protetta dall’Unione Europea. L’associazione, infatti, in collaborazione con I-Care Italia, Green Italia, Associazione Animalisti, Leal e Federazione dei Verdi, depositerà oggi un atto di denuncia alla Commissione Europea nei confronti della Repubblica Italiana.

Daniza, l’orsa uccisa dall’egoismo umano

daniza

daniza

L’orsa Daniza è stata uccisa. E’ stata uccisa dall’arroganza, dall’ignoranza, dalla poca sensibilità che come sempre si dimostra nei confronti di chi non ha il pollice opponibile e non può esprimere a parole i propri sentimenti. L’orsa è stata uccisa dal sedativo che le era stato iniettato per catturarla. E perchè poi la si doveva catturare? Per permettere ad un gruppo di persone di poter passeggiare nei boschi a caccia di funghi? Un orso del resto nasce nei boschi ed è giusto che lì possa trascorrere tutta la sua vita e crescere i suoi cuccioli.

L’orsetto Lorenzo migliora e diventa una vera mascotte

Piccolo e tenero tanto che si stenta a credere che sia reale, eppure il dolce Lorenzo, un orsetto che è stato così battezzato da coloro che lo hanno trovato, è stato misteriosamente abbandonato.Talmente minuscolo da non essere in grado di procurarsi il cibo, probabilmente sarebbe morto se non fosse stato raccolto dagli stessi “angeli curstodi” che adesso aspettano che migliori del tutto prima di reintegrarlo piano piano nel suo ambiente naturale. Attualmente si nutre ancora di latte, larve di formiche e frutta ed è diventato la mascotte del Corpo forestale che lo ha visto lo scorso 23 maggio in Val Rendena e portato nell’area di Casteller.

L’Orso Dino ha già il suo successore: Cesare

L‘Orso Dino è morto, ormai lo sappiamo tutti e nonostante terrorizzasse uomini e animali e azzannasse in modo raccapricciante il bestiame, un pò ci dispiace. Ci eravamo abituati a quel gigantesco batuffolo scuro che appariva e scompariva, divertendosi a varcare il confine italiano per poi allontanarsi. Non erano serviti collari ed altri mezzi tecnologicamente sofisticati per incastrarlo definitivamente e come il più abile dei ladri, lui continuava a scappare.

Alla fine, sembra essere deceduto per aver provocato un casuale spavento ad un cacciatore che, del resto, non sapeva di trovarsi davanti una star piuttosto che un plantigrado. Con la sua faccia erano nati gruppi su facebook, erano state prodotte magliette, e prodotti di ogni tipo e contava un numero di fans incredibile. Ora, però, è già pronto il suo successore. Arriva nemmeno troppo in sordina, Cesare nella speranza che il suo “maestro” venga presto dimenticato.

L’orso Knut muore a causa della solitudine

L’orso Knut è morto e i milioni di ammiratori in giro per il mondo che sceglievano di trascorrere le loro vacanze a Berlino, per fotografarlo allo zoo, hanno appreso la notizia con dolore. E’ venuto a mancare quando nessuno se lo aspettava, proprio come è accaduto con l’uomo che l’aveva allattato col biberon, il quale aveva svolto per il cucciolo il ruolo della mamma e lo aveva trasformato in una vera e propria star.

E’ scomparso a soli quattro anni, mentre almeno 600 visitatori lo stavano osservando. Chi lo ha visto, racconta che il plantigrado più famoso della Germania, si è piegato su un fianco per cause ancora ignote, è caduto nella piscina della sua gabbia ed è stato trovato dai veterinari mentre galleggiava ormai privo di vita. Per capire realmente cosa è successo si provvederà all’autopsia, ma si parla già di estrema solitudine.