Granchi di fiume, allestire un acquario per loro

granchi di fiume

granchi di fiume

I granchi di fiume sono abitanti utili e perfetti per costruire un acquario casalingo: prevalentemente sono allevati ed inseriti nelle vasche come consumatori di avanzi e distruttori di alghe nocive, soprattutto di quelle che tendono a depositarsi sulle piante. Insomma si tratta di animali piccoli ma interessanti, che occorre allevare con diligenza ed inserire nelle vasche adatte alle loro esigenze. Prendiamo ad esempio un acquario standard da 60 litri: qui potranno essere inseriti al massimo sei granchi di fiume, con un limitato numero di piante.

Acquario: allestirlo con la Tecnica Olandese

allestimento acquario olandese

allestimento acquario olandese

L’acquario di piante modello olandese è stato per anni l’unico modello di acquario di piante capace di coniugare la bellezza alla tecnica acquariofila: si tratta di una vasca creata e strutturata per le piante, che hanno la massima importanza, pur trovando spazio anche un certo numero di pesci! L’acquario olandese è strutturato in tre differenti volumi: le piante da sfondo, le intermedie e quelle da primo piano, secondo un preciso schema armonico di forme e colori.

La propagazione delle piante

Se l’acquario è sano, le piante che vi sono contenuto si propagheranno senza l’intervento del proprietario: la propagazione avviene in due modalità, sessuata o asessuata. Per quel che attiene alla propagazione sessuata, consiste nella produzione di semi, spore e fiori: nel caso di propagazione in acquario, è necessario che due o più piante producano dei fiori sopra la superficie dell’acqua. Si tratta di un sistema difficile da controllare.

Occorrerà aiutare la pianta a sviluppare degli steli forti, fornire una ventilazione ottimale sopra l’acquario, ed infine abbassare il livello dell’acqua. Appena sbocciati, è importante impollinare i fiori, spostando il polline dal fiore maschio al fiore femmina: se l’impollinazione ha successo e si formano i fiori, piantali quanto prima! Per quel che attiene invece la riproduzione asessuata, è il metodo più utilizzato dalle piante di acquario per la propagazione.

La pianta madre produce delle piante che sono geneticamente identiche, dette figlie: le piante di acquario si riproducono naturalmente attraverso stoloni, germogli e piante avventizie. Gli stoloni sono rami orizzontali che sviluppano delle piante figlie alle sue estremità, sono simili a radici e si propagano appena sotto la superficie: le nuove piante ricevono i nutrimenti dalla pianta madre e sviluppano radici e foglie.

Acquario, i vantaggi delle lampade a Led

L’utilizzo dell’illuminazione a LED per il proprio acquario offre certamente diversi vantaggi, come il risparmio energetico, la grande longevità e lo scarso impatto termico . Il risparmio energetico dipende da vari fattori, come l’efficenza dei LED utilizzati, l’efficenza del circuito di controllo (driver) e l’ottimo rendimento.

Durante la progettazione di un sistema di illuminazione a LED occorre tenere in considerazione che tutto il calore sviluppato è sul lato superiore della plafoniera (che funge da dissipatore), quindi non generiamo riscaldamento in vasca e limitiamo gli sbalzi termici nella vasca stessa; grazie a questa relativamente scarsa perdita di energia per calore, si possono risparmiare fino al 60-70% dei costi energetici, dato che saranno necessari meno Watt per avere la stessa intensità luminosa in vasca (lumen). Inoltre vengono utilizzati materiali ecologici senza l’utilizzo di gas nocivi come i vapori di mercurio.

Altro fattore interessante dei LED è la vita utile, oltremodo lunga: si può facilmente arrivare fino a trenta mila ore di funzionamento, che significano circa dieci anni di utilizzo per otto ore al giorno, con una resa luminosa a fine vita pari al 70% dell’ammontare iniziale. Possiamo quindi intuire come si allungherà, grazie ai LED,  il tempo tra le sostituzioni degli elementi luminosi, senza dover cambiare tubi o bulbi, solitamente molto inquinanti, e con un risparmio tangibile ogni anno.

Regali natalizi: un acquario

Ricevere un acquario in regalo per Natale può essere una piacevole sorpresa per tutti, sia grandi che piccoli, l’importante è seguire alcune semplici regole per potersi muovere in questa direzione: la persona cui il regalo è rivolto è interessata al mondo dell’acquariofilia oppure una vasca sarebbe un regalo poco gradito? Nel caso di risposta affermativa è importante scegliere un acquario che meglio si adatti alle esigenze di chi riceve il regalo.

In commercio esistono diversi tipologie di acquario che si differenziano sostanzialmente per la dimensione, dai 30 litri in su, tenete conto che vasche superiori ai 200 litri necessitano di mobiletti appositi per sostenerli, per cui valutate bene anche ciò al momento dell’acquisto. Meglio optare per un piccolo acquario dalle dimensioni ridotte per iniziare, con filtro, riscaldatore e illuminazione. A tale spesa dovete altresì aggiungere quella per l’allestimento.

Pesci timidi, quando l’acquario sembra deserto

acquarioCi siamo: l’acquario è stato popolato, bilanciato chimicamente, allestito con tutte le difficoltà che questo comporta e il dispendio sia economico che di tempo. Ora possiamo osservare i pesci abitare la loro nuova casa, rincorrersi, mangiucchiare le piante, ammirare i loro stupendi colori e perchè no, anche vantarci con amici e ospiti della riuscita della nostra creazione. Tutto procederebbe proprio così se non fosse che i pesci latitano alla nostra vista e sembrano quasi dileguarsi non appena ci avviciniamo al vetro, o peggio, se ne stanno tutto il tempo nascosti.

Perchè i pesci si nascondono? A questa domanda gli esperti danno più di una risposta plausibile. Quella più probabile, tuttavia, è anche la più semplice ovvero il pesce è spaventato o si sente a disagio nell’ambiente circostante. In questo caso, non resta che porsi un altro importante quesito: cosa scatena una reazione di paura nel pesce?

Cambiare l’acqua dell’acquario

cambio acqua acquarioCambiare l’acqua dell’acquario può uccidere i pesci. Un luogo comune, un mito da sfatare che nasce da storie realmente accadute e poi mistificate.
Un racconto di questo tipo potrebbe essere giunto anche alle vostre orecchie. Un proprietario di un acquario sano e bellissimo che si prende cura scrupolosamente dei pesci da ormai più di un anno, li alimenta in modo corretto, mantiene il vetro della vasca pulito sia dentro che fuori.
Un giorno un amico nota che la ghiaia sul fondale è po’ sporca e gli chiede quand’è stata l’ultima volta che ha cambiato l’acqua. Lui lo guarda attonito dicendo che non ha mai effettuato alcun cambio all’acqua. Così corre a leggere numerosi articoli e scopre che avrebbe dovuto fare cambi parziali dell’acqua ogni poche settimane. Sentendosi come un idiota per aver trascurato i suoi pesci, effettua immediatamente un travaso enorme di acqua, aspira la ghiaia sul fondo, e cambia il filtro.

Tutto appare nella norma, ma il giorno dopo metà dei pesci sono morti. Nelle successive due settimane muoiono anche tutti gli altri, benchè lui continui a cambiare ulteriormente l’acqua. Da allora rinuncia all’acquario e inizia a raccontare in giro che il cambio dell’acqua ha ucciso i pesci, benchè i libri dicessero diversamente. Una storia tipo, questa, che può servire da modello per capire gli errori compiuti dal protagonista.

Vere o artificiali, il dilemma delle piante dell’acquario – parte due

piante artificiali acquarioLe piante artificiali, oggi, sono diventate così sofisticate e simili a quelle vere da rappresentare una scelta più che valida. A differenza delle piante vive, non muoiono, non diventano troppo grandi, nè tantomeno si lacerano diventando un problema per l’acquario. Se si sporcano o sono ricoperte da alghe, possono essere facilmente rimosse e pulite. Le piante artificiali non hanno particolari esigenze di luce, a differenza delle piante vive, che spesso richiedono un’illuminazione di gran lunga superiore a quella che gli viene offerta negli acquari.

Piante di plastica e piante di seta sono disponibili in una vasta gamma di dimensioni e colori, e sono facilmente reperibili tutto l’anno. Dal momento che prima di acquistarle non sono mai entrate in un acquario, non porteranno a sviluppare parassiti nè condurranno parassiti da altri luoghi.

Vere o artificiali, il dilemma delle piante dell’acquario – parte uno

piante vive acquario

Piante vere o piante artificiali. Questo il dilemma da risolvere quando ci si appresta ad allestire un acquario. Oggi si può contare su piante realizzate in seta molto simili esteticamente a quelle naturali, ma l’impatto visivo non è l’unico motivo per preferire quelle vere. In realtà non c’è una scelta giusta e una scelta sbagliata. Gli stessi esperti non sono d’accordo su questo punto.
Le piante vive, però, diciamolo pure, riempiono maggiormente di orgoglio, danno una certa soddisfazione in più a guardare l’acquario. I pesci sono vivi, le piante vive, il nostro acquario di conseguenza ci appare più vero. O almeno è così per la maggior parte dei fautori di una vegetazione vera.
Tuttavia l’orgoglio non è la ragione principale per cui preferire le piante vive. Sono in molti a pensare che le piante vive forniscano un habitat più naturale per i pesci e offrono prestazioni che non possono, per ovvie ragioni, essere offerte dalle piante artificiali.

Un acquario in regalo? Niente panico!

acquario

Certo non è un regalo usuale ma può capitare che per le festività natalizie si riceva in regalo un bell’acquario: per provvedere al meglio alla sua cura ed entrare nell’affascinante mondo dell’acquariofilia, ecco alcuni consigli pratici ed indispensabili. Per prima cosa occorre preparare un sistema di filtraggio meccanico o biologico in grado di smaltire le sostanze inquinanti che possono essere letali per i futuri ospiti. Fatto ciò si può passare alla fase più interessante dell’acquario, quella dell’allestimento.

Scegliamo la tipologia di habitat che vogliamo ricreare e di conseguenza la tipologia di materiali e piante che andranno utilizzate: in tal modo si creano condizioni facilmente gestibili e presto in grado di ospitare la fauna che abbiamo scelto. Dipendentemente dalla tipologia dei pesci, dovremmo scegliere tra ghiaia, sabbia, o fondo morbido, fertilizzato o non fertilizzato, arredi come leglio di torbiera oppure ciotoli, muschi e piante oppure solo pietre per ricreare biotopi tipici.

A questo punto entra in gioco la qualità che ogni acquariofilo deve avere: la pazienza! Occorrerà far maturare la vasca ed attendere che la flora batterica ed i valori chimici dell’acqua si stabilizzino per diventare ospitali: lo ricordiamo ancora una volta, è meglio attendere tra le quattro e le sei settimane prima di introdurre le prime specie di pesci, crostacei o gasteropodi, che diversamente andrebbero incontro a forte stress, potenziali avvelenamenti e quindi alla morte.

I pesci entrano nell’acquario

pesce_rosso_chicco_riso

Uno dei momenti più belli per l’acquariofilo è quell Things To Do To Get Your Ex Back o in cui, dopo tanti sforzi, può finalmente godere della presenza degli ospiti nella propria vasca. Raramente però si pensa che, per i nostri piccoli amici, questo non è il miglior momento della loro vita.

Passare dalla vasca del negoziante alla nostra può essere un trauma: valori diversi, temperatura diversa, lo stress del trasporto sono tutti fattori che possono colpire la salute della fauna, con conseguente aumento del tasso di mortalità dovuto a stress e malattie. Fortunatamente, con alcuni piccoli accorgimenti, possiamo diminuire al massimo i rischi di ambientamento.

Come prima cosa, il trasporto: il sacchetto deve essere il più possibile oscurato e tenuto stabile, cercando di evitare scossoni e cadute. Ricordate inoltre che in caso di viaggio lungo, possiamo portare l’acqua ad una temperatura sensibilmente diversa di quella originaria, per cui può essere utile prepararsi con contenitori di polistirolo adatti al contenimento del sacchetto. Arrivati a casa, come prima cosa, apriamo il sacchetto e lo facciamo lievemente aerare, in modo da garantire l’ossigenazione dell’acqua.

L’allestimento dell’acquario di acqua dolce: regole generali

feb2-acquario

La creazione di un acquario d’acqua dolce funzionante e soddisfacente (per i pesci e per l’acquariofilo) passa obbligatoriamente da una corretta pianificazione dell’allestimento primario della vasca. Tralasciando i processi chimici che interessano lo sviluppo della flora batterica necessaria a rendere ospitale una vasca (il cosiddetto ciclo dell’azoto), proviamo a descrivere le più semplici regole fondamentali da seguire per cercare di evitare quegli errori che possono costare caro per le nostre tasche e, soprattutto, per i futuri ospiti.

Prima di tutto, nello scegliere la vasca, teniamo conto delle esigenze di spazio dei pesci che vogliamo ospitare e dell’ambiente che vogliamo creare. Pesci, invertebrati e crostacei hanno bisogno di spazio per nuotare e possono avere la necessità di crearsi un territorio, per cui occorre tenere presente di questi vincoli quando si sceglie la vasca. Inoltre, occorre sempre tenere presente che fondale, piante e arredi occupano spazio, che quindi porta ad una diminuzione del litraggio netto.

Scegliamo una zona geografica e cerchiamo di attenerci a flora e fauna tipica dei quel biotopo. Questo renderà la vasca di più facile gestione e consentirà agli ospiti di adattarsi più velocemente all’habitat che avremo ricreato. Inoltre, questo renderà più semplice scegliere piante e pesci compatibili tra loro. Cerchiamo di ricreare il prima possibile le condizioni dell’acqua tipiche della zona scelta. Temperatura, acidità, durezza sono alcuni dei parametri che non vanno lasciati al caso, ma modificati e gestiti così da avere condizioni il più simile possibile a quelli del biotopo prescelto.