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Sperimentazione animale, scienziati pro-test in piazza 1 giugno

Sperimentazione animale scienziati pro-test piazza 1 giugno

Dopo il blitz animalista che ha visto la liberazione di 200 topi e un coniglio dallo stabulario del Dipartimento di biotecnologie mediche e medicina traslazionale dell’università Statale di Milano, arriva la risposta dei ricercatori schierati a favore della sperimentazione animale, che scenderanno in piazza il prossimo 1° di giugno per manifestare il loro pensiero.

La protesta è stata promossa da Pro-test Italia e Federfauna e nel giro di poche ore dopo la pubblicazione dei dettagli su Facebook sono arrivate quasi 500 adesioni. Come hanno spiegato i promotori dell’evento (“Animali e ricerca: insieme per la vita”):

La sperimentazione animale ha permesso alla medicina di evolversi e poter realizzare scoperte che hanno migliorato la vita di noi tutti, basti pensare ai vaccini, che hanno permesso in quasi un secolo e mezzo di sconfiggere malattie come vaiolo, rabbia, poliomielite, epatite B. Un settore in cui questo tipo di sperimentazione ha permesso grossi risultati è quello dei farmaci: si ricordino medicinali per anestesie locali e totali, antiasmatici, antivirali, terapie per Hiv e chemioterapici, che hanno permesso di sconfiggere o almeno di rendere trattabili molte di quelle patologie che fino a pochi anni fa erano delle vere condanne a morte. Anche tutte le pratiche chirurgiche moderne sono successi della sperimentazione sugli animali: trapianti, macchinari per le operazioni a cuore aperto, pacemaker e bypass.

Ma la sperimentazione sugli animali è un male necessario? E se davvero lo fosse, perché allora, non si dice che nel 90% dei farmaci testati sugli animali non supera nemmeno le prove cliniche sull’uomo? Ogni specie ha un proprio genoma unico e irripetibile e nessuna può essere presa a modello di un’altra. Questo, è un assunto piuttosto elementare e già da solo basterebbe per cambiare idea e investire nelle tecniche sostitutive. Del resto persino Claude Reiss che per 35 anni è stato direttore di ricerca in biologia molecolare al Cnrs, ha dichiarato che i test sugli animali è la scelta peggiore per verificare la tossicità dei medicinali.

Photo Credit| Thinkstock

 

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