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Schnauzer, l’elegante cane dalle sembianze umane

Schnauzer (5)

Gli Schnauzer. Tre facce per un’unica razza, che in realtà risulta ben distinta e con particolari caratteristiche se stiamo parlando di Schnauzer nano, Schnauzer medio e Schnauzer gigante. L’eleganza di questo cane non ha pari, tanto che non è difficile scoprire che un padrone molto attento (e molto ricco), che vediamo intento a comprare un collare di diamanti sia il padrone di uno Schnauzer. Questo perchè nessuno meglio di lui sarà in grado di indossarlo! Ma qui non si parla di cani, che di certo non hanno bisogno di oggetti per dimostrare la loro personalità, ma di padroni un tantino eccentrici!

Lo Schnauzer di taglia media è la più antica delle tre varianti, se ne hanno tracce in alcuni dipinti della fine del Quattrocento e si sa che sempre in quel periodo questo cane, allora conosciuto come Pinscher a pelo duro, era un apprezzato cane da compagnia. Lo Schnauzer gigante invece fu ottenuto dall’incrocio con alcuni cani da gregge, con l’Alano e forse anche con il Bovaro delle Fiandre. Era un eccellente conduttore di bestiame, mentre adesso lo conosciamo come cane da guardia, cane poliziotto e anche più semplicemente come cane da compagnia. Lo Schnauzer nano è la versione più recente della razza, risale all’inizio del secolo scorso e nasce come cane da compagnia allo stato puro. In realtà come i piccoli Terrier si dimostra sia un buon cane da guardia, caratteristica che accomuna le tre taglie di Schnauzer, sia come cane da caccia di ratti e topi. Basta lasciarlo per un po’ all’aperto che immediatamente, sentendo il richiamo della natura, parte alla ricerca di prede, e proprio come un Terrier adora questa attività.

Ho trovato una storia interessante, simpatica, non commovente ma che fa riflettere, che riguarda uno Schnauzer gigante, ma che va a sottolineare una caratteristica propria della razza, indipendentemente dalla taglia. Un uomo, Karel Werner, racconta una storia, ambientata a Praga, durante la Seconda Guerra Mondiale. Essendo un ebreo, in quel periodo, non aveva una vita facile. Era un giovanotto, non poteva frequentare le scuole superiori e andare in giro di notte per strada, ma una sera si ritrovò tra le vie di Praga oltre l’orario del coprifuoco. Fu sorpreso da alcuni soldati nazisti, che lo caricarono su un furgone. Rischiando la vita saltò giù, riuscì ad evitare gli spari e corse tra le strade cittadine, fino a quando non si infilò in un palazzo e corse su all’ultimo piano, sperando che qualcuno gli aprisse la porta, e infine si accucciò in un angolo, quando vide che non c’era salvezza, aspettando l’arrivo dei soldati e forse la sua fine. I nazisti giunsero, e invece di salire su per ogni piano sguinzagliarono un cane, del quale il signor Karel distingueva solo il suono delle unghie sul pavimento e quello del tartufo che annusava dietro ogni porta. Il cane giunse al suo piano e se lo trovò di fronte. I nasi che quasi si toccavano. Gli occhi sbarrati dell’uomo e quelli del cane aperti allo stesso modo. Dubbio e meraviglia, questo lesse il signor Karel, gli sembrava che il cane non fosse certo di aver trovato ciò che cercava. Lo Schnauzer si fece indietro, e invece di abbaiare o azzannarlo proseguì la sua ispezione, annusò le ultime porte e poi, voltandosi indietro e scendendo tutte le rampe delle scale, tornò dai soldati. Andarono via i nazisti e il cane, Karel Werner si sentì sollevato, e vivo, e non smise mai di ringraziare ogni Schnauzer per avergli salvato la vita.

Il signor Karel vide in quel muso qualcosa di umano, la testa grande, la barba cespugliosa, gli occhi seri e intelligenti, che in quegli istanti decisero la cosa giusta da fare. Ogni Schnauzer, che sia gigante, medio o nano, possiede il senso del proprio valore, e sa sempre cosa è più giusto fare in una data situazione, e questa storia ce lo dimostra. Gli Schnauzer sono consapevoli di questa loro capacità, e ci contano ogni giorno della loro vita.

A domani per analizzare singolarmente le caratteristiche delle tre taglie della razza.

[Photo Credits: Raluca143, Astrid&Sofi, freeuyen]

3 commenti su “Schnauzer, l’elegante cane dalle sembianze umane”

  1. Ho goduto della compagnia stupenda di una femmina di riesenschauzer: Ghost.
    Mia moglie,io ed i tre figli la acquistammo da un proprietario privato tramite un allevatore a 50 gg di età.
    Amando molto gli animali, in precedenza mia moglie aveva voluto comperare una fox terrier a pelo duro di un anno e mezzo rimasta sola e triste nell’allevamento per varie vicissitudini: pensavamo di dare una compagna alla futura Ghost, di darle il senso del branco e permetterle di ingannare il tempo nelle ore di attesa in nostra assenza.
    Dotata di temperamento equilibrato ed oso dire ‘razionale’, lei valutò me, moglie e figli: scelse chi aveva più carattere costante e fermo seppur giusto e comprensivo, chi le riservava tempo e cure sempre anche a costo di sacrifici, chi giocava con lei se lo chiedeva (potendo); scelse chi le leggeva nel pensiero e nel cuore: ci sono empatie inspiegabili che nascono al di là della parola.
    Nelle quasi quotidiane escursioni sui vicini colli potevo condurla senza guinzaglio: obbediente, felice di indovinare il percorso a seconda del braccio che alzavo se mi precedeva, pronta a tornare al piede, divertita se mi nascondevo per farmi ritrovare.
    Scoprimmo che la fox vedeva male: lo capì anche Ghost e diventò la conduttrice della terrier, pronta ad andarla a recuperare nella macchia ad un mio comando dopo che si era allontanata fiutando una preda, sopportando con la sola difesa ed un estremo autocontrollo il carateraccio aggressivo della Fox.
    Tornò a casa a chiamare aiuto la volta che saltai dentro un giardino per difendere la terrier da una coppia di pastori tedeschi che tentavano di schienarla per sventrarla: orba com’era, la fox era entrata per un pertugio a mia insaputa e Ghost capì subito da sola il pericolo decidendo il da farsi; aveva sempre fatto a bordo dell’auto la strada di avvicinamento al colle, ma lei trovò comunque l’orientamento.
    Intelligenza pura, un cuore infinito ed energia forzuta da vendere.
    Vengo al nocciolo: la telepatia empatica col cane che ami.
    Ad otto anni e mezzo un blocco alla bocca dello stomaco non le permetteva nemmeno di bere: mia figlia studiava veterinaria a PD ed ottenne un intervento per capire quello che analisi e raggi non rivelavano.
    Un taglio addominale lungo, trovati il fegato rovinato ed i sintomi di un blocco renale: chiusura e risveglio fra le mie braccia dove si sentì protetta e rilassata fra tante facce e quel grande dolore diffuso.
    Le parole conosciute che le dissi la convinsero anche ad alzarsi sulle zampe: 45 chili di corpo ritto a tentare di far pipì post intervento.
    Mi consigliarono di portarla in una clinica dove poteva essere monitorata ed assistita 24 ore su 24 da veterinari: solo la voglia di darle ogni possibilità mi consola …..
    La presi in braccio, la misi in auto sopra a tre strati di morbide coperte e la portai ma non eravamo felici come tutte le volte.
    Quando spensi il motore, lei si guardò attorno, capì che non era casa sua e nemmeno il bosco……..abbassò il capo rassegnata con lo sguardo che mi chiedeva: e adesso??
    Non volevo lasciarla ed ero combattuto fra la colpa di privarla delle cure giuste e quella di privarla della mia affettuosa assistenza.
    La lasciai monitorata e ben assistita con flebo allacciata…..
    Alla notte non riuscii a dormire: mi rigiravo sul letto pensando a lei continuamente e sperando di poterla rivedere….
    Al mattino, prima di andare ad insegnare, costasse quel che costasse, sarei andato a riprenderla perchè la miglior cura è sempre l’affetto………
    Verso le 5.30 ricordo di aver guardato l’ora per l’ennesima volta e per l’ultima volta prima che una profonda calma aiutasse l’arrivo del sonno……..
    Mi alzai presto pronto ad andarla a riprendere,,,,,,suonò il telefono……:pronto? ….Volevo informarla che Ghost alle 5,30 di stamane è venuta a mancare………..

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