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Pointer inglese, ovvero il cane da caccia per antonomasia

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Il Pointer, conosciuto anche come Pointer inglese, è il cane da caccia per antonomasia; le sue origini sono piuttosto complicate nel senso che è nato da un mix di varie razze, ma con la dicitura attuale è presente da circa ottant’anni. Il suo nome deriva dall’inglese to point, ossia indicare, perché la caratteristica principale di questa razza è il fatto che è un cane da punta, il cui compito è appunto indicare al padrone la presenza di selvaggina durante la caccia; non a caso il Pointer inglese è particolarmente rinomato per il fiuto e la velocità con cui segue la preda.

Fisicamente il Pointer possiede la testa larga sopra ad un collo piuttosto lungo; il corpo è potente e robusto, ma anche aggraziato ed elegante, le zampe sono lunghe e muscolose con i piedi tondi. Il mantello ha il pelo corto e liscio, di colore soprattutto bianco, con macchie che vanno dall’arancione al nero e al marrone, ma può essere anche tutto in tinta marrone.

Dal punto di vista del carattere, il Pointer è un cane molto intelligente ed attivo, è particolarmente leale nei confronti del padrone e per niente aggressivo; essendo un cane pieno di energia e molto giocherellone, è decisamente paziente con i bambini e sa adattarsi a tutte le situazioni.

L’istinto per la caccia del Pointer è molto sviluppato fin dalla nascita, e quindi vorrà da subito sfogare questa sua attitudine muovendosi e correndo in ampi spazi, quindi evitatene l’acquisto se pensate di tenerlo chiuso in un appartamento come cane da compagnia: pur amando il contatto con l’uomo, il Pointer necessita di molto spazio.

Prendersi cura del Pointer non è difficile, perché avendo un mantello dal pelo liscio è sufficiente una sola spazzolatura al giorno; una particolare attenzione va prestata alle zampe: asciugatele sempre al ritorno dalla caccia o dalla passeggiata per evitare che prenda il raffreddore; anche le orecchie dovranno essere periodicamente esaminate perché stando spesso a contatto con piante e arbusti potrebbero infilarsi delle spine all’interno del padiglione auricolare provocando dolori e infezioni.

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