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Un “perché il mio cane…” alla settimana toglie il dubbio di torno

cane domande risposteLa rima non è riuscita, però l’intento è chiaro, aiutare il lettore a risolvere annose questioni canine del tipo:
– Perché la Bettina gratta la porta?
– Perché Anselmo fa Pipì quando esco?
– Perchè….
Quante domande che meritano risposta, ogni settimana ci faremo un’ipotetica domanda e cercheremo di fugare i dubbi che ne scaturiscono.

Iniziamo con quella di questa seconda settimana di Ottobre:
“Perché quando esco dal portone, specialmente la prima uscita del giorno, il mio cane è assatanato?”

Assatanato è un termine forte che ho volutamente usare, la parola giusta è “contento“.

La contentezza sfocia in una sorta di iperattività, appena vedrà che vi state cambiando inizierà il suo rituale, probabilmente vi correrà intorno, non vi toglierà gli occhi di dosso, abbaierà e vi morderà i piedi. E’ tutto normale, come è normale che le sue emozioni esplodano nel momento in cui esce dal portone dove gli si apre un giornale di infiniti odori pronti per esser letti.

Cosa fare? Innanzitutto educarlo a mettere il collare e il guinzaglio in modo discreto, senza che il cane correndo e agitandosi distrugga mezza casa. Abituiamo a tirare fuori o a tenere il collare ben in vista ben prima del momento dell’uscita, durante la giornata scontriamolo e avviciniamolo spesso in modo che il cagnolino capisca che non è detto che se siamo vicini al collare si esca.

Anche se il cane vive in giardino/terrazzo ha bisogno di valicare i limiti del suo territorio, quindi portatelo fuori spesso, vedrete che l’agitazione sarà proporzionale al momento dell’uscita.

Se è cucciolo o cucciolone è normale che non riesca a dominare appieno le emozioni, se poi ci sono elementi che difendono il proprio territorio o cani particolarmente simpatici al nostro amico quadrupede è ovvio che fermare l’emozione sarà più difficile del previsto, ci vogliono costanza e tempo.

Quindi non agitatevi, non preoccupatevi e fate vivere al cane la contentezza nel miglior modo possibile.

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