Cani e gatti diventano donatori di sangue

gatto dona sangue

cane dona sangueMilano – Musino spaventato e occhietti languidi, è così che Kora potrebbe divenire donatore di sangue per salvare altri cani in difficoltà, tutto questo a Milano, nel primo Centro emotrasfusionale per animali in Italia.

Insieme a Kora c’era anche Letizia Moratti, che ha promesso di portare anche i suoi amici quadrupedi, al dipartimento di Scienze cliniche veterinarie, per testimoniare un importante passo per tutto il mondo animale.

gatto dona sangueNon solo cani, a destra potete vedere la foto di un gatto adottato che viene messo sotto analisi dai veterinari per constatarne l’effettiva possibilità di divenire donatore.

Allarme nell’Unione europea: sono 21 mila i cani vivisezionati

Nell’Unione Europea la situazione sta diventando insostenibile e, attualmente, sembra che siano almeno 21 mila i cani vivisezionati, solo se parliamo dei dati raccolti a partire dal 2008. Se si volge lo sguardo alle altre specie, poi, le cifre non sono per niente consolanti e si parla di 330 mila conigli e 9 mila scimmie. Non è necessario essere degli animalisti incalliti per rendersi conto che si tratta di un vero e proprio allarme e che bisogna intervenire immediatamente, per salvare milioni di creature innocenti pronti a fare una fine atroce. I numeri sono stati resi noti dalla lettura del rapporto sulle statistiche relative al numero di animali utilizzati a fini sperimentali da tre anni, nei laboratori dell’Europa. La lotta è partita dalla Lega Antivivisezione la quale ha ricordato che il 56 per cento dei primati che vengono utilizzati a fini sperimentali vengono catturati, quando si trovano in natura e questo comporta dei traumi ancora maggiori. Ogni pet, quindi, accumula dei livelli di ansia e angoscia insostenibili, anche perchè non è abituato a stare al chiuso o al contatto continuo con gli esseri umani. Senza contare che poi, molto spesso, l’intero nucleo familiare viene sterminato per prendere l’esemplare migliore, pronto magari ad affrontare un viaggio transoceanico lunghissimo, all’interno di scatole minuscole rispetto alle sue dimensioni.

Color Paw, per la manicure dei piccoli amici

Cappottini e sciarpe per animali, impermeabili per quando è umido, calde berrette e morbide copertine in pile per affrontare le temperature più rigide. Ma anche prodotti di bellezza, lozioni e shampoo delicati, per manti scuri e chiari: per completare la perfetta cura di bellezza per gli amici a quattro zampe non possono di certo mancare anche gli smalti colorati e tutto il necessario per fare al nostro cucciolo una bella manicure. Gli smalti per animali del resto sono tra gli articoli più venduti in America, e moltissimi saloni di toelettatura anche nel nostro paese offrono questo servizio da qualche anno a questa parte.

Nasce così la linea di Color Paw, composta da ben 32 smalti dai colori trendy, facili da applicare e soprattutto composti da ingredienti naturali (senza formaldeide che possa danneggiare le unghie degli animali). Gli smalti per pets only sono resistenti all’acqua, basta una sola applicazione e si asciugano molto velocemente, per garantire la massima resa con poco tempo. Tra gli accessori per manicure che non possono mancare, ecco le limette colorate monouso, con disegnate simpatiche zampette adatte e studiate sia per cani di piccola che di grossa taglia.

Per rimuovere lo smalto dei nostri amici a quattro zampe ci sono anche le salviettine con Aloe e Vitamina E, che non rovinano le unghie e non contengono prodotti aggressivi. Infine, per abbellire ancora di più le zampe, proprio come per noi essere umani, arrivano anche gli stickers adesivi per decorare  le unghie: si tratta di sottili fogli adesivi, a forma di ossi, cuoricini, fiorellini, stelline, colorati e divertenti.

Perché i gatti sbadigliano?

Noi bipedi sbadigliamo per noia, sonno, quando qualcun altro intorno a noi fa uno sbadiglio e lo emuliamo inconsciamente. Per questo diciamo che sbadigliare sia contagioso. E i gatti, invece, perché lo fanno? Ve lo siete mai chiesti?

C’è chi dice che lo sbadiglio sia un’opinione del gatto espressa molto apertamente. Eh, già, molto apertamente. Avete mai visto un gatto sbadigliare? La sua bocca si apre così tanto da riuscire a contare ogni dente.

E’ stato stimato che un gatto sbadigli in media circa 109.500 volte nel corso della sua vita.
Il primo sbadiglio umano in genere si verifica a circa 11 settimane dopo il concepimento, ancora prima della nascita del bambino. Lo sbadiglio diventa contagioso nei primi cinque anni di vita. Lo sbadiglio in scimpanzé e scimmie è contagioso proprio come per noi. Anche pesci e uccelli sbadigliano.

Insegniamo al cane a non raccogliere cibo per terra

cane mangia nascosto

Abbiamo visto in questi giorni il pericolo a cui può incorrere un cane che mangia oggetti raccolti per strada o medicinali in casa come in questo articolo e vi ho spiegato che è molto importante far venire il cane verso di noi qualora notassimo bocconi o oggetti sospetti per terra. Il problema grosso è che o si ha una forte intesa con il quadrupede oppure la curiosità canina sarà talmente tanta che vi ignorerà, quindi dobbiamo insegnare fin da subito al cane che il cibo per terra non è una bella esperienza.

Ci sono diversi metodi con metodi gentili per insegnarglielo, diffidate dagli istruttori che dicono “è meglio una scossa elettrica che un cane morto perché raccoglie schifezze per strada”, sembra paradossale ma l’ho sentito dire da millantatori del metodo gentile, state lontani da questi loschi personaggi.

Un primo metodo è quello del cibo odiato dal cane, per quanto siano insaziabili c’è qualcosa che non va giù a Fido, nel mio caso era il limone. Ho tagliato un pezzettino di limone minuscolo, bello aspro, l’ho fatto volontariamente avvicinare per strada al pezzo di limone, che avevo precedentemente sistemato, cosa ha fatto il cagnetto? Ovviamente sapevo che non gli piaceva, si è avvicinato tutto baldanzoso, l’ha messo in bocca e l’ha sputato, mi ha guardato con gli occhietti tremanti per colpa dell’aspro.

Aidaa: nascono i segnalatori anti-abbandono

Nuova iniziativa dell’Aidaa per contrastare il fenomeno degli abbandoni e dei cani vaganti sulle autostrade e strade italiane. L’Associazione italiana difesa animali e ambiente ha istituito i segnalatori anti abbandono di Aidaa che avranno il compito, oltre a segnalare la presenza di un cane vagante, di individuare e denunciare il responsabile dell’abbandono, magari segnalando il numero di targa e il tipo di auto dalla quale viene fatto scendere il cane.

Tutti gli automobilisti italiani testimoni di un abbandono o che si imbattono in un animale vagante per strada possono diventare segnalatori anti abbandono di Aidaa: basterà telefonare al servizio preposto dall’Aidaa, attivo tutti i giorni dalle 9 alle 21.

Un cane che diventa aggressivo…perchè?

Tra i problemi comportamentali visibili immediatamente quando ci si trova di fronte a un cane, non si può non nominare l’aggressività, anche se, in realtà, un pò tutti gli animali tendono ad avere dei comportamenti inaspettati, soprattutto perchè sono diversi da noi e lo sono pure le loro reazioni. Sono gli uomini che tendono a trasformarli in esseri come loro, non rispettando le diversità e peculiarità. Persino le formiche sono in grado di attaccare i nemici in modo esagerato, se vedono in pericolo la loro salute. Insomma, si tratta di un atteggiamento indispensabile e comune a tutti gli esemplari presenti sulla terra, per salvaguardare la specie. In natura, ogni creatura vivente, si scontra per la posizione di leader, per proteggere il territorio e i piccoli, per garantirsi il cibo o per difendersi dagli attacchi esterni. Ovviamente, il comportamento di un singolo animale, varia in base all’ambiente, al carattere e all’educazione ricevuta dall’eventuale padrone. Non ultimo, dipende pure dallo stato di salute fisico e mentale.

Piercing per animali, l’ultima follia made in USA

Una ragazza di trentacinque anni della Pennsylvania, Holly Crawford è stata condannata dal tribunale americano con l’accusa di violenza su animali. La donna infatti vendeva a centinaia di dollari dei gatti cui aveva precedentemente fatto dei piercing. La donna interrogata ha dichiarato che la propria attività non era assolutamente violenta nei confronti dei poveri mici malcapitati.

Usavo aghi sterilizzati e facevo attenzione a non far loro male. Gli animalisti le hanno fatto notare che quei piercing hanno alterato le capacità uditive dei mici, a causa delle palline di metallo infilate nelle orecchie.

Alopecia nel gatto

L’alopecia nel gatto è la mancanza totale o parziale di pelo in qualsiasi zona della pelle in cui normalmente dovrebbe essere presente il mantello. Può essere causata da un auto-trauma che si procura il gatto con i graffi o mordendosi e masticandosi la cute, da malattie del follicolo pilifero che causano la caduta dei peli, o ancora dall’incapacità dei peli di ricrescere dopo la normale caduta.

Una perdita consistente di peli può rendere il gatto più sensibile agli elementi. Inoltre, alcune delle malattie che possono causare alopecia possono anche avere effetti dannosi su altri organi e sistemi dell’organismo dell’animale.

Sintomi.

  • Perdita di peli
  • Aspetto anomalo della pelle

Insegniamo al cane a venire da noi, il richiamo

cane richiamo

cane richiamoAbbiamo visto nell’articolo di ieri http://www.tuttozampe.com/cani-avvelenati-verona-genova-cosa-fare/11478/ come comportarsi in caso il nostro cane fosse interessato ad un boccone sospetto per strada promettendovi di insegnarvi come non far raccogliere al cane schifezze “invitanti” per terra.

La prima regola è avere l’attenzione del cane come vi ho fatto vedere in questa serie di articoli http://www.tuttozampe.com/educare-cane-attenzione-capobranco-pt1/10851/ le parole d’ordine sono rapporto e fiducia.

L’Aidaa registra un aumento degli abbandoni in autunno

Abbandono cani

Se pensavate che l’abbandono degli animali fosse solo un fenomeno estivo, vi sbagliavate: anche in autunno in dati non sono confortanti. Nonostante in estate si fosse registrata una diminuzione del 35% delle segnalazione di cani e gatti abbandonati rispetto allo stesso periodo del 2009, a settembre si è rilevato un nuovo aumento.

I dati forniti dall’Aidaa, l’Associazione italiana difesa animali e ambiente, parlano chiaro: nei cento canili monitorati dall’Associazione nel mese di settembre sono stati registrati 2.064 nuovi arrivi rispetto ai 1.789 rilevati l’anno scorso nello stesso periodo, il che, in percentuale, significa un aumento del 13,4%.

I gatti e il loro “magico” mondo

Cacciatori carnivori, i teneri mici che allietano molte delle nostre case o che vivono per le strade cittadine, non somigliano ai cani per carattere e atteggiamento. Il loro, infatti, è un temperamento molto più solitario, maggiormente nervoso, meno adattabile ai cambiamenti e parecchio più determinato, soprattutto se si tratta di territorio. La differenza fondamentale con i loro atavici nemici-amici a quattro zampe, è quella di non volere assolutamente compiacere l’uomo e addestrarli, infatti, non è una causa persa ma nemmeno una azione semplicissima. In ogni caso, i gatti non sono assolutamente indisciplinati, ma rispondono alla ricompensa e alla disciplina e ubbidiscono ai comandi.

Colite nel gatto

La colite è un’infiammazione del colon, o intestino crasso. Può essere acuta, con insorgenza improvvisa e di breve durata o cronica, ovvero nel caso in cui sia presente per almeno due o tre settimane o abbia una ricorrenza episodica.

Nei gatti, non vi è alcuna associazione con fattori variabili come l’età o il genere. Ci sono molte possibili cause responsabili dell’insorgenza di colite nel gatto. Queste includono:

  • Malattie infiammatorie specifiche del colon. Linfocitica-plasmatica, istiocitaria, granulomatosa, suppurativa ed eosinofila sono termini che descrivono la colite, sulla base del tipo predominante di cellule presenti nel colon infiammato.
  • Agenti infettivi, come batteri, virus, funghi o parassiti.
  • Intolleranza o allergia alimentare.
  • Abusi alimentari.
  • Cancro del colon.
  • Trauma, interno o esterno.
  • Intussuscezione, ovvero l’invaginazione intestinale: si tratta di uno scivolamento di un tratto dell’intestino dentro un altro tratto dello stesso intestino.
  • Gastroenterite emorragica, una malattia infiammatoria del tratto intestinale caratterizzata da emorragia.
  • Pancreatite (infiammazione del pancreas).
  • Colite associata ad antibiotici.