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Massacro cani randagi Ucraina, l’intervento dell’ambasciatore italiano

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Sono mesi che Andrea Cisternino, il fotografo italiano che lavora a Kiev, denuncia il massacro dei cani randagi messo in atto dal governo ucraino per “ripulire” le strade in vista dei prossimi campionati europei di calcio. Finalmente, anche l’Italia fa sentire la sua voce contro una barbarie crudele e senza senso.

L’ambasciatore Fabrizio Romano, infatti, proprio in questi giorni si è messo in contatto con Cisternino rassicurandolo sul fatto che gli uffici dell’ambasciata italiana hanno provveduto a prendere gli opportuni contatti con le autorità ucraine. Inoltre, sarebbero stati aperti altri canali con il coinvolgimento dei partners europei. Qualche giorno fa c’è stato anche l’interessamento da parte dell’onorevole Frattini, che in passato, da ministro degli Esteri, era intervenuto per bloccare la strage dei cani in Romania.

L’onorevole, infatti, con una interrogazione urgente indirizzata al Ministro degli Affari Esteri Giulio Terzi, ha chiesto un intervento urgente per fermare il massacro degli animali e provvedere con dei piani di sterilizzazione. Dallo scorso novembre, il governo ucraino, anche sotto la pressione delle denunce internazionali, ha bloccato formalmente l’uccisione dei randagi, ma il nostro connazionale Cisternino, ha continuato a documentare una serie di avvelenamenti, uccisioni di massa e incendi dei ricoveri per i cani approntati dai volontari.

Inoltre, squadre non meglio identificate hanno avuto finanche la spavalderia di informare in anticipo delle uccisioni, gettando nel panico i volontari ucraini che provvedono all’assistenza in strada degli animali. Purtroppo le “voci”, fatte abilmente circolare, hanno avuto riscontro. Tante, troppe coincidenze per non far pensare che dietro possa esserci un certo lassismo da parte delle autorità ucraine, il cui fine ultimo sembra essere rimasto quello iniziale, ripulire le strade prima dei prossimi campionati.

Questa storia è sconcertate, ed è altrettanto ripugnante sapere che da novembre non è stato fatto nulla di concreto per fermare questo olocausto gratuito e insensato. Non aveva tutti torti Gandhi quando affermava che la grandezza di una nazione e il suo progresso morale possono essere valutati dal modo in cui vengono trattati i suoi animali.

Fonte: GeaPress; Photo Credit|ThinkStock

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