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Leishmaniosi: arriva la mappa dei luoghi a rischio

Non manca poi molto all’estate e le temperature piuttosto alte di questi giorni ci ricordano che è il momento di fare il cambio degli armadi e pianificare un viaggio con i propri amici a quattro zampe, nel periodo delle ferie. Tuttavia, non sono soltanto le guerre e i vari pericoli che stavolta più che in passato fanno rimanere in allarme i buoni padroni preoccupano, ma anche le malattie che possono colpire i tanto amati animali e creare problemi pure all’uomo.

In particolare, chi si sposta dalla propria città con il cane deve valutare se la propria meta di soggiorno sia o meno a rischio di infezioni anche gravi per il proprio fedelissimo compagno. Una su tutte la Leishmaniosi, una zoonosi sempre più diffusa anche in Italia. Niente paura, oggi arriva una applicazione che potranno utilizzare tutti per viaggiare in completa serenita.

A realizzare una vera e propria mappa dei posti a rischio, è stata la Intervet/Schering Plough, grazie alla quale non ci saranno proprio più dubbi non solo sulle città da evitare, ma anche sugli strumenti a disposizione e sulle cure possibili. Insomma un quadro totale per un disturbo che non lascia tregua agli animali. In più, qualche utile dritta su come proteggerli nella vita di tutti i giorni e non soltanto in vacanza.

La novità si chiama Scalibor Map, la prima mappa italiana delle zone dove i cani sono a rischio Leishmaniosi che, tra l’altro, esiste in doppia versione. Si può infatti scegliere in forma cartacea ed elettronica. Questa malattia, oggi, viene trasmessa al cane dalla puntura di un insetto, il flebotomo o pappatacio e purtroppo è in continua espansione, come ha confermato Luigi Gradoni, del dipartimento di Malattie infettive, parassitarie e immunomediate dell’Istituto superiore di sanità: “Anno dopo anno, si sta espandendo dai territori tradizionalmente endemici all’Italia centrale, verso le aree collinari e pedemontane interne di Toscana, Umbria e Marche, ma anche verso il Nord Italia, che prima non era considerato endemico per questa malattia. Secondo l’analisi degli accertamenti condotti negli ultimi 6 anni dagli Istituti Zooprofilattici, dalle Università e dall’Iss su oltre 500.000 campioni sierologici sono 169 i comuni riscontrati positivi in Piemonte e Valle d’Aosta, 29 in Lombardia e 79 tra Veneto, Trentino e Friuli-Venezia Giulia”. In Italia, dove una famiglia su 4 possiede un cane, la presenza di Leishmaniosi canina endemica è accertata in oltre 2.600 comuni italiani, pari al 32,4% del totale”.

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