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Gatti, l’Isis gli dichiara guerra

Gatti e gattini considerati impuri e messi al bando dall’Isis: l‘ultima follia del sedicente comitato centrale dello Stato Islamico ha emesso una fatwa cioè un decreto legge che proibisce l’allevamento di gatti nelle case a Mosul, in Iraq perché non in linea con la visione l’ideologia e la fede dei militanti. L’Isis ha invitato gli abitanti della città ad obbedire alla legge e a non violarla per non andare incontro a punizioni quali pubbliche fustigazioni.

 

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Divieto di allevare gatti e di tenerli nelle abitazioni private: secondo il Daily mail  che riprende la notizia dalla fonte Iraquinews, dopo essere stata emessa una ‘fatwa’, i residenti nella città irachena sono stati messi in guardia contro la violazione del divieto e i combattenti dell’Isis hanno già iniziato il rastrellamento nelle case di Mosul all’interno del ‘califfato’ dell’autoproclamato stato islamico, alla ricerca di gatti. Secondo i combattenti Isis che la nuova legge sia in linea con la loro visione, l’ideologia e le credenze.

 

E pensare che il gruppo terroristico in precedenza ha fatto propagamda utilizzando immagini di gatti, volutamente postate sui social media per attrarre reclute. Un rapporto delle Nazioni Unite del 2014 ha segnalato che ben 15 mila nuovi combattenti jihadisti sono accorsi in Iraq e Siria dopo aver visto le immagini di gatti poste a fianco di AK-47 e tra le braccia di terroristi mascherati.

 

Addirittura un account twitter, The Islamic State of Cat, ha mostrato combattenti Isis dare da mangiare e e giocare con i gattini, così come fotografie di gatti circondati da armi da fuoco e granate.

Lo scorso anno un prolifico reclutatore di combattenti, Omar Hussein, ha postato le immagini del suo animale domestico a fianco a immagini di propaganda e consigli su come far parte del gruppo Stato islamico. In un altro post, il suo  gatto grigio, di nome Lucy, è rannicchiato all’interno di una cintura esplosiva. Sotto c’è scritto: se ti avvicini, ti faccio saltare tutta la casa.

 

In precedenza jihadisti hanno vietato l’allevamento di piccioni sui tetti, sostenendo che sia un’attività disonorevole e agli allevatori locali è stata concessa una settimana per sbarazzarsi dei volatili, pena la fustigazione pubblica. Follie e orrore in nome di Dio verso le creature più indifese, gli animali.

 

 

Fonte iraqinews.com e dailymail.co.uk

Photo credits pixabay.com

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