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Disseta un randagio: la nuova campagna di Aidaa

Disseta un randagio

Tristemente ogni anno, con l’arrivo dell’estate, si intensifica il fenomeno dell’abbandono degli animali: randagi che vagano per le strade, spesso in branchi, che possono costituire un pericolo anche per gli altri utenti a causa delle immissioni lungo le strade e autostrade, dove vengono lasciati al loro destino. Anche per questa estate 2013 Aidaa (associazione italiana difesa animali e ambiente) ha deciso di promuovere l’iniziativa L’acqua è vita questa estate disseta un randagio: si tratta di una campagna di sensibilizzazione che si rivolge alle amministrazioni locali, alla stampa, radio e televisioni ma anche ai negozianti, ai ristoranti ed ai privati che sono invitati a diffondere questa proposta.

Aidaa chiede una campagna di sensibilizzazione che sia collegata a quella contro l’abbandono dei cani, che ogni anno inizia proprio in questo perido la propria opera di diffusione attraverso stampa e televisione. Purtroppo i primi dati resi noti non sono incoraggianti: pare che l’abbandono degli animali quest’anno sia iniziato con grande anticipo, tanto da subire un incremento del 20% nei primi tre mesi dell’anno. Cosa possono fare commercianti e ristoratori , ma anche i privati, per aiutare i cani randagi? Aidaa propone di affiggere la locandina dell’iniziativa, disponibile sul sito dell’associazione e contestualmente di mettere fuori dalle serrande e dalle porte di casa una ciotola d’acqua fresca: in quato modo i cani randagi, ma anche i gatti o altri animali in difficoltà, potranno abbeverarsi in tranquillità, soprattutto nei mesi estivi.

L’acqua deve essere fresca ed a temperatura ambiente, per non creare delle congestione agli amici a quattro zampe: sarà anche apprezzata una ciotola di crocchette, per sfamare chi non ha più una casa ed una famiglia che si possa occupare di lui.  Si stima che nel nostro paese siamo circa 750.000 i cani randagi e circa un milione i gatti che vagano sul territorio: questi poveri pelosini sono concentrati maggiormente nelle regioni del sud e nelle isole, mentre i gatti randagi hanno una diffusione più capillare su tutta la penisola. Si tratta di un’iniziativa che Aidaa propone per il secondo anno consecutivo: nell’estate 2012 vi avevano aderito 900 comuni italiani di cui 500 nel centro-sud Italia: un ottimo risultato che si spera possa essere replicato e superato.

Fonte: Aidaa

Foto credits: Thinkstock

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