Carenza di tiamina nel gatto

La carenza di tiamina nel gatto è una sindrome clinica associata a lesioni vascolari e danni ai nervi causati dalla carenza di vitamina B1. E’ causata da un inadeguato apporto dietetico di tiamina, un componente del complesso di vitamine appartenenti al gruppo B, che appare insufficiente rispetto alle esigenze complessive dell’organismo.
Questa deficienza è più comune nel gatto che nel cane ed è particolarmente diffusa nei gatti che si cibano di pesce crudo.

Cause generali

  • Dieta a base di pesce crudo
  • Solfiti (prodotti chimici) nella dieta che interferiscono con l’assorbimento di tiamina

Neoplasia gastrointestinale nel gatto

La neoplasia gastrointestinale è un tipo di cancro che si sviluppa in tutto il tratto gastrointestinale, compresa la cavità orale (bocca), l’esofago, lo stomaco, l’intestino tenue, l’intestino crasso ed il retto. La neoplasia può essere primaria, il che significa che ha origine direttamente nel tratto gastrointestinale, o metastatica, ovvero che si sviluppa da un’altra parte del corpo intaccata da un tumore.

Le cause specifiche dello sviluppo di un tumore primario non sono state identificate, anche se questa forma tumorale è stata associata a diverse malattie. L’infiammazione cronica o l’irritazione si pensa siano probabili fattori di rischio in alcuni casi.

Il cancro di solito si verifica a partire dalla mezza età e nei gatti anziani. A seconda del tipo di tumore e della posizione, possono esserne colpite razze diverse, di età e specie variabili. All’inizio della malattia, molti casi sono asintomatici, il che significa che non presentano alcun sintomo clinico.

Ipertensione nei gatti

La pressione arteriosa elevata – propriamente detta ipertensione arteriosa sistemica – è un aumento della pressione sistolica o diastolica del sangue arterioso. La pressione arteriosa ha due valori: la pressione sistolica, che è l’alto valore che si sviluppa quando il cuore si contrae e pompa il sangue e la pressione diastolica, il basso valore che si verifica quando il cuore si rilassa e si riempie. Ad esempio, 120/80 equivale ad una pressione sistolica di 120 mmHg e ad una pressione diastolica di 80 mmHg.

Una sistolica costantemente superiore a 160 mmHg nel gatto è considerata elevata. La pressione diastolica nei gatti non dovrebbe superare i 100-110 mmHg, a condizione che si registri il valore quando l’animale è rilassato.

Cause.

  • Tumori della ghiandola surrenale, come il feocromocitoma, che è un tumore corticosurrenale causa della malattia di Cushing o la malattia di Conn
  • Farmaci
  • Disturbi del sistema nervoso centrale

Mini-guida al benessere dei quattrozampe (parte due)

Pubblichiamo la seconda ed ultima parte della nostra mini-guida al benessere degli animali domestici. Nella precedente puntata abbiamo parlato dell’importanza dell’alimentazione e dell’attività fisica per mantenere i nostri pets sani a lungo e per permettergli di affrontare al meglio gli affanni dell’età che non affliggono solo noi umani, ma anche i quattrozampe.

La parola chiave è prevenzione sin dalla più tenera età. Non pensate di correre ai ripari quando ormai il cane o il gatto sono anziani e di dedicargli solo allora cure ed attenzioni speciali, perché molte malattie possono prevenute e curate se diagnosticate tempestivamente.

Ed oggi, tra i punti da non sottovalutare, vi ricorderemo proprio delle visite dal veterinario periodiche ma anche dell’importanza della vita sociale, dell’igiene e delle nostre attenzioni. Vediamoli dopo il salto.

Mini-guida al benessere dei quattrozampe (parte uno)

Non è raro incontrare persone di mezza età o anche molto avanti con gli anni che appaiono in splendida forma ed affermano di sentirsi più giovani. Merito di uno stile di vita sano, fatto di una dieta equilibrata, di movimento regolare e tanto buon umore.

E i nostri amici animali, come se la passano con l’avanzare degli anni? Spesso quando qualche proprietario di un cane piuttosto che di un gatto vispo e smagliante ci rivela la sua età rimaniamo di stucco, perché ci sono animali che invecchiano benissimo e dimostrano la metà dei loro anni. Anche in questo caso, il merito è di uno stile di vita esemplare e siamo noi proprietari gli artefici. La buona salute, costante nel tempo, dei nostri pets è tutta nelle nostre mani. La chiave è una corretta alimentazione, la prevenzione, un’attività fisica regolare e tanto amore e allegria, aggiunta che non guasta perché un animale domestico sano è anche felice e viceversa.

Non c’è bisogno di elisir miracolosi per aggiungere anni alla vita dei nostri quattrozampe. E’ sufficiente seguire questi dieci consigli per aiutare il sia il cane che il gatto a godersi al meglio gli anni della maturità.

Malattie cardiache e animali domestici, uno sguardo al cuore dei nostri pets

Malattie cardiache, un big killer per noi bipedi, tanto da essere oggetto di campagne di prevenzione su scala globale volte a migliorare la salute cardiovascolare della popolazione mondiale. E per quanto riguarda i nostri amici a quattro zampe? Cosa dobbiamo aspettarci?
A differenza delle persone, che spesso sviluppano malattie coronariche a causa delle placche ateriosclerotiche, cani e gatti in genere sviluppano altri tipi di disturbi del cuore.

Nei cani, le più comuni sono la cardiomiopatia e la malattia della valvola mitrale. La cardiomiopatia si verifica in genere nelle grandi razze come Doberman, Pinscher e Boxer. La malattia della valvola mitrale si verifica più spesso nella mezza età e nelle razze piccole. I Cavalier King Charles Spaniel sono particolarmente inclini a questa malattia, anche in tenera età. La maggior parte degli esemplari sviluppa, prima o poi nel corso della vita, la malattia.

Nei gatti, la cardiomiopatia è il disturbo cardiaco più riscontrato. Una forma della malattia, la cardiomiopatia dilatativa, è causata da un deficit di taurina e una volta era molto comune. Ora, grazie alla taurina che viene aggiunta negli alimenti del gatto, la condizione si verifica raramente ed è la cardiomiopatia ipertrofica la più comune forma di malattia cardiaca diagnosticata nei gatti.

Se il gatto ha paura dei tuoni…

L’estate ci ha salutato ormai da qualche giorno e con l’arrivo dell’autunno aumenteranno le precipitazioni a carattere temporalesco. Poche specie – uomo compreso – ascoltano con piacere i rumori di un temporale, con tutto quello che la tempesta comporta incluso l’oscurarsi del cielo, i fulmini ed i tuoni.

Per alcuni la paura è ossessiva tanto da trasformarsi in fobia. Succede a molti cani, più raramente nei gatti. Malgrado i nostri amici felini siano piuttosto a proprio agio quando fuori infuria un temporale, possono esserci delle eccezioni. In tal caso, vediamo come comportarci per arginare il problema.

Prima di considerare la specificità della fobia del temporale nei gatti, vale la pena sottolineare che la paura è una risposta normale ad una situazione che scatena una sensazione di pericolo. Le fobie invece sono paure estreme ed irrazionali in cui la reazione viene ingrandita al punto da generare una disfunzione.

Se il gatto perde peso

La perdita di peso è una condizione fisica che deriva da un saldo calorico negativo. Ciò si verifica in genere quando il corpo usa e/o espelle sostanze nutritive essenziali, più velocemente di quanto possa consumarle. In sostanza si bruciano più calorie di quanto se ne stanno assumendo. La perdita di peso è considerata clinicamente importante quando si supera il 10 per cento del peso corporeo normale e non è associata a perdita di liquidi. Quando il gatto perde peso, l’appetito può essere normale, aumentare o diminuire.

Sintomi.

  • Perdita di peso
  • Perdita di massa muscolare
  • Mantello sciupato
  • Diarrea
  • Vomito
  • Rigurgito
  • Difficoltà a deglutire

Ipoglicemia nel gatto

L’ipoglicemia nel gatto si verifica quando il tasso glicemico, ovvero la concentrazione di zuccheri nel sangue, è pari a meno di 70 milligrammi per decilitro (mg/dl). I sintomi dipendono dalla rapidità nella diminuzione di concentrazione di glucosio nel sangue, ma raramente si verificano fino a quando non scende al di sotto di 50 mg/dl.

I sintomi dipendono dal tasso di diminuzione della concentrazione di glucosio nel sangue, dalla causa sottostante all’ipoglicemia, e dalla cronicità del problema. Una forma comune di ipoglicemia è chiamata ipoglicemia giovanile perché si verifica nei cuccioli di meno di 3 mesi di età. L’ipoglicemia giovanile è comune nei gattini perché non hanno pienamente sviluppato la capacità di regolare la concentrazione di glucosio nel sangue e hanno un alto fabbisogno di glucosio. Stress, freddo, denutrizione, e parassiti intestinali sono i problemi che possono scatenare e far precipitare un attacco di ipoglicemia giovanile.

Il diabete nel gatto, fattori di rischio alimentazione e obesità

Di diabete mellito nei cani e nei gatti abbiamo già parlato abbondantemente in passato. Oggi ci occupiamo nello specifico dei gatti e dei fattori di rischio più rilevanti per i nostri amici a quattro zampe. Iniziamo con il dire che il diabete, purtroppo, è una malattia relativamente comune nei gatti.
Alcuni gatti sono più a rischio di altri? La risposta è sì. Alcuni studi hanno suggerito che la qualità dei prodotti alimentari influisce nel determinare il rischio di insorgenza della patologia. Ad esempio, gli alimenti che hanno un tasso più elevato di amido e carboidrati, il cibo secco per intenderci, possono portare ad un rischio di diabete maggiore rispetto a quello provocato da un consumo maggiore di proteine, componenti base del cibo umido.

D’altra parte, riguardo al cibo umido ed al cibo secco, ed a quale sia più indicato per il nostro micio, i pro ed i contro dell’uno e dell’altro tipo di dieta, abbiamo già parlato.
Uno studio effettuato di recente presso l’Università del Missouri suggerisce che, riguardo al rischio di diabete, non è determinante la qualità quanto piuttosto la quantità.

Come prevenire le malattie più “costose” del gatto

Risparmiare sulla parcella del veterinario si può. Come? Con la prevenzione ovviamente, che in primis è utile per tutelare la salute del nostro animale domestico, ed in più può farci tagliare le spese destinate ad interventi, farmaci e ricoveri in strutture veterinarie.
Alcune patologie o incidenti sono particolarmente costosi da trattare. Pensiamo a quelli che richiedono un pronto intervento, ad esempio, in orari fuori dalle visite ordinarie in ambulatorio, con tariffe raddoppiate, o a lunghe degenze in cliniche che trattino i disturbi dentali, o ancora alle linee di alimentazione specifiche, e spesso più costose, che si rivelano necessarie quando il nostro amico a quattro zampe è obeso.

Alcune patologie ed incidenti non sono prevenibili, altri sì e molto dipende dal nostro buon senso e da come ci prendiamo cura dei pets. Veniamo ai gatti, ad esempio. Cosa possiamo evitare che accada e cosa possiamo prevenire agendo con largo anticipo con gesti quotidiani che mettano in sicurezza il micio ed il nostro portafoglio?

Gatti in movimento, consigli per gli esercizi

Pensate a cosa fa il vostro gatto la maggior parte del tempo. A meno che non sia un vivace gattino, la risposta è assolutamente nulla. I nostri mici amano poltrire, dormire, riposare, fissare dall’alto cosa accade giù, stare ore ed ore incantati davanti alla finestra, muovendo appena lo sguardo.

Un comportamento assolutamente normale per un gatto. Tuttavia, per i gatti che vivono in appartamento, è importante svolgere almeno un po’ di esercizio fisico al giorno, per evitare l’obesità e per rimanere scattanti ed in buona forma psico-fisica. Quando il micio è pigro e proprio non trova gli stimoli giusti per muoversi un po’, ecco qualche consiglio degli esperti per stimolarlo e spingerlo a darsi una mossa.

La sindrome da coabitazione del gatto

La Sindrome da coabitazione o Sindrome del nuovo e’ un’affezione comportamentale che coinvolge due gatti di cui uno e’ residente e l’altro arrivato nell’ambiente già occupato, oppure si osserva tra due gatti che in passato hanno convissuto, ma che all’improvviso non si riconoscono, perché uno dei due, per svariati motivi cambia aspetto. Entrambi i gatti sono in uno stato di ansia: aumento dell’aggressivita’ da parte del gatto, detto aggressore e ipervigilanza (con stato di all’erta per impedire all’altro di occupare certe zone del territorio).

Il gatto aggredito riduce progressivamente il suo campo di esplorazione e di attivita’, rimanendo confinato in uno spazio ristretto, per paura degli attacchi dell’aggressore.  Col ripetersi delle aggressioni, il gatto aggredito entra in uno stato di ansia permanente, non mangia, non si muove, presenta attivita’ di sostituzione, per esempio si lecca continuamente il pelo fino a strapparselo. L’aggressore a sua volta focalizza tutte le sue attenzioni sull’altro gatto, aggredendolo ogni volta che lo vede e impedendogli cosi’ una vita normale.

Tale malattia è curabile, sotto stretto controllo veterinario, con una terapia comportamentale assidua: occorre in primo luogo separare i due animali e individuare una zona franca entro la quale lasciarli liberi, a turno. Piano piano, con tanta pazienza, i due gatti dovranno essere riavvicinati: nei casi di più difficile soluzione si potrà associare alla terapia comportamentale anche una terapia farmacologica con antidepressivi.

L’assistenza di un animale domestico dopo un intervento chirurgico

Quando il cane piuttosto che il gatto si sottopongono ad un intervento chirurgico, la sterilizzazione ad esempio, è importante, al rientro a casa,  offrirgli un’assistenza adeguata per garantire una ripresa che sia il più veloce ed indolore possibile e scongiurare il rischio di complicazioni e infezioni alla ferita.
Prima cosa da fare è non lasciarsi prendere dal panico, anche se, lo ammetto, la vista del taglio dopo l’operazione della mia gattina, mi ha scosso parecchio. Ecco alcuni consigli per affrontare i problemi più comuni del post-operatorio negli animali domestici.

E’ importante stare in guardia con i punti di sutura, per evitare infezioni dovute all’ingresso di parassiti attraverso la ferita. Seguite scrupolosamente le indicazioni del veterinario (ricordo che mi fece applicare più volte al giorno un disinfettante e un cicatrizzante nell’area del taglio) e utilizzate solo i farmaci da lui prescritti nella modalità e nelle dosi indicate.
Il collare di Elisabetta è d’obbligo per evitare che cani e gatti si strappino via i punti o si lecchino nella zona ferita.