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Cani in treno, su Italo le stesse limitazioni di Trenitalia

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Ieri ha debuttato sulla linea ferroviaria italiana il nuovo treno Italo, di proprietà di Montezemolo e della nuova compagnia NTV ovvero Nuovo trasporto viaggiatori: l’attesa perquesto nuovo progetto era tantissima, ma come funziona sui treni di ultima generazione, il trasporto degli animali domestici? L’Enpa, ente nazionale protezione animali, si è occupata del controllo di accesso dei cani di taglia medio e grande sulle carrozze. La reazione dell’associazione è stata la seguente:

Speravamo che con il debutto del treno Italo il trasporto ferroviario si aprisse finalmente alla concorrenza, ripristinando la liberta’ di movimento dei viaggiatori con animali al seguito, lasciati a terra dalle Frecce. Purtroppo la compagnia Nuovo trasporto viaggiatori, invece di porsi come reale alternativa a Trenitalia, ha scelto di seguirne, in questo campo, il cattivo esempio, chiudendo le porte dell’alta velocita’ agli animali di taglia media e grande. Chiediamo a Montezemolo di eliminare questa assurda discriminazione.

Su Italo possono essere ammessi esclusivamente gli animali di peso inferiore ai dieci chilogrammi, un limite, questo, che non ha alcuna valida ragione di esistere e che deriva da anacronistici pregiudizi. Moretti e Montezemolo dovrebbero spiegare agli italiani, soprattutto a quanti si vedono negato il diritto di spostarsi sul nostro territorio, come e’ possibile che le ferrovie francesi, tedesche e inglesi, riescono ad offrire ai loro viaggiatori un servizio d’eccellenza senza prevedere alcun limite al trasporto di animali domestici sui treni ad alta velocità.

Come dimostrano i dati più recenti, quasi un italiano su due possiede un animale domestico: la scelta di non farli viaggiare in treno è evidentemente una limitazione che si ripercuote anche sulle famiglie, oltre che sui bilanci delle scietà che potrebbero allargare il loro bacino d’utenza. Prosegue Enpa:

Le due società ferroviarie dimostrano di non avere alcuna conoscenza degli animali e di non riuscire a comprendere quanto il rapporto con gli animali sia diventato centrale nella vita degli italiani. Aggiornino le loro politiche di marketing e rivedano i loro malsani divieti che non penalizzano solo i viaggiatori, ma l’intero paese.

Fonte: Androkonos

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