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Cane perso da compagnia aerea: la storia di Tyler

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Una brutta storia di cronaca che ha per protagonista un  American Staffordshire ed il suo proprietario, un ragazzo di 26 anni. Il ragazzo aveva portato con se il proprio amico a quattro zampe a Lanzarote, per una breve vacanza: come previsto dal regolamento della compagnia aerea, il ragazzo ha pagato 120 euro di biglietto per il cane di nome Tyler, oltre ovviamente all’acquisto del trasportino omologato per il trasporto aereo. Peccato però che il cane è giunto a destinazione con ben sette ore di ritardo, malconcio e ferito. Cosa sia successo, nessuno lo saprà mai.

Il volo Iberia con partenza da Linate ed arrivo a Lanzarote era stato correttamente prenotato ed il pet era stato imbarcato nella stiva pressurizzata, in quanto superava il peso previsto per viaggiare in cabina. Il volo fa scalo alle 10.30 a Madrid e un’ora dopo (alle 11.25) riparte per Lanzarote. Alle 13, ora locale di arrivo, il cane non c’è. La spiegazione offerta dalla compagnia aerea? Che il pelosino si sarebbe perso durante lo scalo. Anzi, dopo poco arriva la smentita: il cane sarebbe stato imbarcato su un altro volo per Las Palmas, all’insaputa del proprietario, perchè non vi era spazio in stiva.

Il proprietario, visibilmente spaventato ed alterato per quanto stava accadendo e per la sorte del suo pet, chiede di far arrivare l’animale nel più breve tempo possibile: cosa risponde Iberia? Che se voleva il cane subito se lo sarebbe dovuto andare a prendere a Las Palmas. Fortunatamente la vicenda trova una soluzione dopo moltissime ore di attesa e di angoscia, e Tyler finalmente arriva tra le braccia di Alessio: ma non in perfetto stato.

Il cane infatti presentava un dente rotto, gengive sanguinanti, un occhio gonfio, il naso tagliato e varie lacerazioni, tutto questo perchè è rimasto chiuso be tredici ore dentro al trasportino, nella stiva prima di un aereo, poi di un altro, sballottato a destra ed a sinistra. Una brutta avventura per Tyler e per il suo proprietario, che speriamo trovi giustizia per ciò che è stato fatto al suo amico a quattro zampe.

Fonte: Il fatto quotidiano

Foto credits: Thinkstock

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