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Bloodhound, il cane investigatore

Bloodhound (5)

Pare che il Bloodhound discenda direttamente dal cane di Sant’Umberto (656-727 d.C.). Patrono dei cani e dell’arte venatoria, Sant’Umberto, prima di diventare santo, era un abile cacciatore, che impegnava i suoi cani nell caccia al cervo. Una volta convertito al cristianesimo, dopo una visione, smse di cacciare, o almeno così narra la leggenda, per dedicarsi a fini più spirituali. Sembra quindi che l’attuale Bloodhound sia il frutto di una selezione operata dai monaci dell’abbazia di Sant’Umberto, che si trovava a Mouzon, nella regione delle Ardenne. Questi monaci ogni anno inviavano al re di Francia sei cani, e il re a sua volta li distribuiva ai nobili. La razza si diffuse in questo modo, dai Pirenei fino alla Gran Bretagna.

Nelle Ardenne, il giorno della festa di Sant’Umberto, il 3 novembre, i cacciatori avevano l’usanza di partecipare alla Messa dei Cani. Il capocacciatore arrivava in chiesa con la sua muta e il Bloodhound più vecchio veniva benedetto con l’acqua santa. Questa messa fu istituita nel Medioevo e la pratica è stata osservata fino alla fine della seconda guerra mondiale, poi, improvvisamente, la Messa dei Cani non è più stata celebrata.

Il Bloodhound è incredibilmente famoso per il suo fiuto. In America, intorno alla metà dell’Ottocento, era un prezioso membro degli organi di polizia, tanto che in tribunale il riconoscimento di un criminale da parte di un Bloodhound era considerato una prova di colpevolezza accettabile. Pare che questi segugi siano in grado di seguire una pista anche dopo nove giorni, basta che il loro naso identifichi quell’odore che l’unico scopo diventa poi trovare la preda, la vittima, l’oggetto in questione.

In realtà, indipendentemente da questa sua caratteristica fondamentale del fiuto il Bloodhound grazie alla sua fisicità non potrebbe essere nient’altro che un investigatore. La pelle rugosa, che lo fa sembrare vecchio e saggio anche quando è giovane, il muso che esprime autorità, dignità e capacità di giudizio, e il suo aspetto che dà proprio l’idea di qualcuno che conosce le cose e che può giudicarle nel giusto modo, riflettendo, bè, tutto questo non può far altro che farcelo immaginare con una pipa in bocca, aria saccente, accendo del sud inglese. Un cane investigatore! In  realtà il Bloodhound è stato preso di mira dai fumetti: l’ispettore Bassettoni, Trusty, il paterno filosofo di Lilly e il Vagabondo e infine, come dimenticarci di lui, Pluto, il cane di Topolino che annusa qualsiasi cosa e che è anche un gran pasticcione!

Il Bloodhound in realtà fa anche parte di credenze mitiche, legate poi a molti cani da caccia, perchè sembrava che la loro presenza indicasse l’arrivo della morte e che il loro ululato nella notte potesse significare che un membro della famiglia stesse per morire. Per restare invece in ambito investigativo un Bloodhound è rientrato anche nella saga di Sir Arthur Conan Doyle, nel famoso romanzo di Sherlock Holmes intitolato Il mastino di Baskerville.

Il Bloodhound è massiccio, imponente, lento, il segugio per eccellenza. L’altezza va dai 60 ai 68 centimetri, il peso dai 40 ai 48 chilogrammi. Ha la testa molto sviluppata in lunghezza, labbra pendenti, tartufo nero e pelle rugosa sulla fronte e sulle guance. Gli occhi sono nocciola scuro, bonari, le orecchie pendenti, attaccate basse. La coda curvata in modo elegante. Il mantello è a pelo raso, duro sul corpo e setoso sul cranio e sulle orecchie, la pelle è spessa è abbondante. I colori sono nero e marrone, fulvo e marrone, nocciola-rossastro.

Il Bloodhound non è assolutamente un cane da guardia. L’unico scopo della sua vita è quello di seguire una pista. Nonostante ciò è un ottimo cane da compagnia, molto amichevole e affettuoso, anche se un po’ troppo sensibile ai rimproveri e alle critiche. Come molti altri cani affini è estremamente testardo e ostinato. E’ un cane mansueto e silenzioso per lo più, a tratti timido, decisamente buono e anche simpatico. E’ stato utilizzato spesso per aiutare gli uomini, per cercare bambini dispersi, minatori sepolti e anche per portare alla luce oggetti preziosi sotterrati.

Il Bloodhound guarda il mondo con occhio serio e con aria solenne. Sembra quasi che sia lì, ad aspettare che tutto precipiti, come se niente potesse mai filare liscio. E lui non è lì per evitare che il peggio accada, non farà andare tutto per il meglio, ma sarà pronto a sbrogliare il mistero delle sventure universali.

[Photo Credits: X POSE on flickr]

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