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Animali maltrattati, vittime di ritorsioni e stalking

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Il maltrattamento contro gli animali purtroppo non va mai in vacanza ma continua a mietere vittime lungo tutto il corso dell’anno: nel corso dell’ultimo anno è emerso un fenomeno inquetante, che vede gli animali vittime di maltrattamenti per ritorsioni o intimidazioni, nei confronti di ex coniugi o debitori, e stalking. Aidaa (associazione difesa animali ed ambiente) ha calcolato nel corso del 2011 siano stati ritrovate in tutta la penisola,  parti di circa 500 animali uccisi o mutilati a scopo intimidatorio o di estorsione: in particolare sono state rinvenute teste mozzate di lupo, di cane, di capretto, agnelli incaprettati, volpi impiccate, zampe di cinghiale.

Nel 2011 sono stati inoltre fucilati o strangolati, per ritorsione o intimidazione, 20 cavalli di cui 16 solo in Sardegna. La maggior parte di questi fatti sono avvenuti nelle regioni del centro-sud Italia e nelle isole: spostandoci al nord ecco le le regioni nelle quali si sono verificati tali fenomeni sono il Veneto (con le province di Padova e Venezia), Emilia (a Reggio, Ferrara e Modena) e la Lombardia (Milano, Varese e Sondrio). Il maltrattamento verso gli animali o il ricatto relativo alla tenuta ed alla gestione degli animali domestici, sono due delle problematiche più frequenti nelle liti di separazione o divorzio.

Di solito sono i mariti a usare l’arma del ricatto (non ti faccio vedere più il cane se te ne vai tanto è intestato a me pare che sia la frase più ricorrente) anche se si ricorda che l’intestazione in capo ad un solo coniuge dell’animale, non ne garantisce l’esclusivo possesso. Infine Aidaa segnala come gli animali vengano anche usati per commettere il reato di stalking: un esempio per tutti, quello di una donna di Sondrio che ha portato in tribunale il vicino di casa in quanto questo, con la scusa di fotografare i conigli la riprendeva dentro le mura di casa.

Fonte: Aidaa

Foto credits: Thinkstock

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