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Amici a quattro zampe iscritti nello stato di famiglia? Lo propone Aidaa

Nel Belpaese, se da un lato ci sono violenze e maltrattamenti atroci che si consumano quotidianamente ai danni degli amici a quattro zampe, dall’altro ci sono padroni amorevoli che darebbero la vita per il proprio cucciolo. Questo porta, ogni anno, ad un aumento considerevole di animali tenuti tra le quattro pareti domestiche ed allevati con tutte le cure del caso e, secondo l’Associazione Difesa Animali e Ambiente, bisognerebbe un pò regolarizzare tale stato di cose. “In Italia ci sono circa 10 milioni di cani ed altrettanti gatti che vivono nelle nostre famiglie, e allora perché non inserirli nello stato di famiglia?”– è quello che propone Aidaa“meglio ancora perchè non dare punteggi speciali nelle graduatorie delle case popolari alle famiglie con animali domestici?”.

E’ vero, questo potrebbe portare molte persone senza scrupoli a tenere animali solo per ottenerne un beneficio, ma dall’altro lato “ciò aiuterebbe sia come deterrente all’abbandono sia a riconoscere loro dei diritti specifici ad avere spazi adeguati anche nelle case di abitazione assegnate alle famiglie di adozione”. Non si parla solo di cani e gatti, ma anche di conigli e altri animali domestici che ormai sono molto presenti nelle case degli italiani.

Il loro inserimento nello stato di famiglia, quindi, potrebbe essere davvero importante per una loro più corretta integrazione “risolverebbe da subito migliaia di contenziosi che ogni anno affollano i tribunali della giustizia ordinaria”.Ancora, come fa notare Aidaa “l’iscrizione del cane o del gatto di famiglia direttamente nello stato anagrafico di ciascun nucleo familiare oltre all’iscrizione all’anagrafe canina e felina permetterebbe un maggior monitoraggio dei cani di proprietà”. Lorenzo Croce, presidente dell’Associazione conclude: “se i venti milioni di cani e gatti e gli altri animali domestici venissero riconosciuti parte integrante della famiglia si aprirebbero prospettive molto importanti anche nelle condizioni di vita quotidiana. Pensiamo ad esempio alla possibilità di dare punteggi specifici nelle graduatorie per l’accesso alle case popolari alle famiglie con animali domestici tenendo conto nelle graduatorie e nell’assegnazione degli appartamenti a chi ha animali domestici”.

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