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Allevamento Green Hill, assolti due veterinari

Colpo di scena nel processo Green Hill: il Gip del tribunale di Brescia Giovanni Pagliuca ha assolto da ogni accusa due veterinari dell’Asl di Brescia che erano stati accurati per concorso in maltrattamenti, uccisione, omessa denuncia e falso in atto pubblico, e tre dipendenti di Green Hill, già accusati di falsa testimonianza. Il pm aveva precedentemente chiesto la condanna per tutti nell’ambito del processo bis sui fatti accaduti nell’allevamento di cani Beagle chiuso a Montichiari, a Brescia, nel 2012.

green hill , Green Hill 1400 Beagle cercano casa

Lav, Enpa e Legambiente commentano di essere sconcertati dalle assoluzioni di chi è stato responsabile delle crudeltà ai danni dei cani nell’allevamento degli orrori e annunciano di voler impugnare la sentenza. 

La Corte di Cassazione ha messo il sigillo giudiziario della certezza sui maltrattamenti e sulle uccisioni ingiustificate all’interno dell’allevamento di beagle, dunque è legittimo chiedersi come sia possibile che i controlli da parte dei Veterinari Asl, veterinari pubblici, non abbiano impedito i reati poi accertati in sede giudiziaria ed evitato sofferenze e morte ai beagle. Come è possibile che, sotto il loro controllo, siano stati commessi tali reati a danno di animali? Hanno mai controllato i motivi per cui i cani di Green Hill erano uccisi o morivano, ad esempio per l’ingestione di segatura? Abbiamo fiducia nella giustizia e proprio per questo impugneremo la sentenza, e auspichiamo che la ASL di Brescia avvii una profonda riflessione interna sul come i suoi dirigenti, nell’esercizio delle loro pubbliche funzioni, e dunque pagati dai contribuenti italiani, conducano le ispezioni sul benessere animale, che certamente comprendono anche la verifica che gli animali non siano uccisi o muoiano in violazione della legge, negli allevamenti di loro competenza. 

Riporta il comunicato della Lav.

Sulla stessa scia, anche Legambiente.

Una sentenza che ci lascia sorpresi, auspichiamo che la Procura valuti di proporre appello avverso le assoluzioni. Il nostro impegno continua affinché non si ripetano in Italia casi vergognosi come quello dell’allevamento di beagle nel bresciano. La sentenza odierna del giudice del tribunale di Brescia stride palesemente con la condanna, confermata anche in Cassazione, nei confronti degli allevatori accusati di uccisione e maltrattamento di animali. Aspettiamo di poter leggere le motivazioni che hanno portato a questo proscioglimento per esprimere valutazioni più approfondite, auspicando che la Procura di Brescia valuti l’opportunità di proporre appello. 

Ha commentato il direttore di generale di Legambiente Stefano Ciafani.

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PHOTO CREDITS | THINSKTOCK

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